Giorgia Meloni per una volta condivide il punto di vista di Enrico Letta: ”O noi, o loro”
La leader di Fratelli d’Italia avverte gli alleati durante la direzione del partito: “No alle polemiche, non dobbiamo concedere neanche un millimetro agli avversari”
“Letta ha detto che l’Italia dovrà scegliere tra lui e noi. È vero: noi vogliamo un ritorno del bipolarismo e questo confronto non ci spaventa. Quando la storia chiama bisogna rispondere e noi non ci siamo mai tirati indietro”. Parola di Giorgia Meloni, che alla direzione di Fratelli d’Italia parla chiaramente della strada intrapresa dai suoi: “Siamo orgogliosi del percorso che abbiamo fatto finora soprattutto perché lo abbiamo fatto senza indugi, scegliendo sempre la strada più difficile, senza accettare scorciatoie e senza ammiccare al pensiero unico. Rivendichiamo la nostra diversità e chiediamo rispetto“.
Il vertice del centrodestra e le imminenti elezioni
Ieri si è tenuto il vertice di centrodestra a Roma, in cui sono state impostate le linee guida in vista delle elezioni del 25 settembre. E sul tema Meloni ricorda ai suoi alleati che “per avere un governo forte e duraturo, è necessaria un’alleanza solida. Si vince e si perde insieme. In questa campagna elettorale non ci dovrà essere alcuna polemica tra noi. Le polemiche aiutano gli avversari, e noi non vogliamo concedere neanche un millimetro. Sono contenta che alla fine abbia prevalso per tutti il buonsenso. E mi diverte vedere oggi la profonda delusione della sinistra di fronte alla capacità del centrodestra di trovare immediatamente la sintesi e dimostrarsi unito e compatto”.
La numero uno di FdI prende le distanze dai nostalgici
La Meloni fa chiarezza anche sui nostalgici del fascismo, che le impedirebbero di fare quel salto di qualità che a elezioni imminenti è essenziale: “Se qualcuno pensa di poter, sotto le nostre insegne, avere comportamenti che consentono alla sinistra di dipingerci come nostalgici da operetta, quando noi stiamo costruendo un grande partito conservatore, sappia che ha sbagliato casa e che lo tratteremo come merita: uno che fa gli interessi della sinistra è dunque un traditore della nostra causa”.
Il sostegno a Kiev e i rapporti con Salvini
Giorgia Meloni conclude il suo intervento con il sostegno al popolo ucraino, dimenticando però come prima della guerra la stima di Salvini per Putin era solida e senza compromessi. Senza parlare del legame oscuro, fatto di finanziamenti in rubli, mai chiarito dal leaser del Carroccio. La verità è che Matteo Salvini è impresentabile per qualunque ruolo di governo: il caso dei rapporti con i russi e del possibile interesse di Mosca alla caduta dell’esecutivo di Mario Draghi è solo l’ennesima conferma. Eppure la Meloni sembra di non rendersi conto di avere un problema in casa: “Dobbiamo essere chiarissimi sulla guerra. Da opposizione abbiamo chiesto al Governo di fare ciò che era necessario perché l’Italia non fosse l’anello debole dell’Occidente, mostrandosi fiera e leale e allontanando lo stereotipo della nazione spaghetti e Mandolino tanto cara ai detrattori. Ribadiamo che saremo garanti, senza ambiguità, della collocazione italiana e dell’assoluto sostegno all’eroica battaglia del popolo ucraino”.