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Perché l’intesa tra il Pd e +Europa/Azione è divisiva per la sinistra

Tra i due partiti centristi e la coppia Sinistra Italiana /Europa Verde sono forti le differenze programmatiche su energia, difesa...

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Tra i due partiti centristi e la coppia Sinistra Italiana /Europa Verde sono forti le differenze programmatiche su energia, difesa e lavoro

A Sinistra Italiana ed Europa Verde è stato offerto il diritto di tribuna. Ma nei sondaggi i due partiti, che si presenteranno  uniti alle elezioni, sono sotto i centristi di appena un punto percentuale

Un accordo che divide la sinistra. L’intesa tra il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, e il leader di Azione Carlo Calenda (mettiamo anche +Europa Benedetto Della Vedova) ha generato scompiglio tra Europa Verde e Sinistra Italiana, che stavano dialogando con la formazione politica di centrosinistra. Le differenze programmatiche tra i due partiti di centro e la coppia di sinistra e la continuità dell’accordo rispetto all’agenda Draghi rendono infatti difficile la loro coabitazione in una coalizione.

I punti dell’accordo tra il PD, Azione e +Europa

L’intesa tra i tre partiti ha previsto un impegno comune per il salario minimo e a ridurre il cuneo fiscale a tutela dei lavoratori. In ambito energetico le due forze politiche hanno firmato un accordo che ha previsto investimenti nelle energie rinnovabili, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas, e la realizzazione di impianti di rigassificazione.

Rispetto alle riforme il patto ha previsto la realizzazione del Pnrr nel rispetto dei tempi stabiliti dall’Unione Europea, una politica di bilancio responsabile e una fiscale progressiva, la richiesta di una riforma del patto di stabilità e crescita che non segni il ritorno dell’austerità. I tre partiti hanno promesso poi di non aumentare il carico fiscale complessivo, di riformare il reddito di cittadinanza e il bonus 110 in linea con quanto proposto dal governo Draghi, di approvare le leggi sui diritti civili e sullo Ius Scholae.

Il problema dei collegi elettorali

Inoltre l’intesa con Calenda ha portato dei problemi anche rispetto a quelli che potrebbero essere i rapporti di forza all’interno della coalizione. Secondo l’accordo tra il Pd e Azione nel 70% dei collegi uninominali correrà un candidato del Partito Democratico, mentre nel restante 30% uno del gruppo +Europa /Azione. La coppia di partiti di centro però nei sondaggi è data al 5,2%, mentre il duo Europa Verde/Sinistra Italiana, che si presenterà alle elezioni con un unico simbolo, gode di circa il 4% nelle rilevazioni elettorali. La distanza nei consensi tra le due formazioni non è grande e i leader di EV/SI non possono accettare di essere esclusi dai collegi uninominali e vedere una coppia di partiti con un numero di voti di poco superiore correre in un seggio su tre. Anche per questa ragione il diritto di tribuna proposto dal Pd ai due partiti non è stato accettato da Bonelli e Fratoianni. Un sondaggio di Bimedia e Quorum di luglio pubblicato a inizio luglio e commissionato da Sinistra Italiana e da Europa Verde poi, stimava intorno al 13% il possibile consenso che avrebbe potuto ricevere una lista verde, progressista e civica formata dai due partiti. Alle due formazioni potrebbe quindi convenire correre dal soli. Oggi alle 15 è previsto l’incontro tra Letta, Fratoianni e Bonelli. Il dialogo si preannuncia difficile.

Marco Orlando

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