Libertà per Chow Hang-tung, l’avvocata che commemorava la repressione di Tienamen

Avvocata, difensora dei diritti umani, è detenuta da settembre 2021 per motivi di “sicurezza nazionale”

Chow Hang-tung è una difensora dei diritti umani e come avvocata ha difeso molti attivisti politici. È stata tra le fondatrici dell’Alleanza di Hong Kong, nata a sostegno dei movimenti democratici patriottici della Cina. Da tre decenni l’Alleanza commemora la strage di piazza Tienamen in maniera pacifica, ma proprio per questo è stata arrestata a settembre assieme ad altri tre leader dell’Alleanza, che si è poi sciolta sotto le pressioni governative. Rischia fino a 10 anni di carcere per l’accusa di “incitamento alla sovversione”, denuncia Amnesty International

Chow Hang-tung è una difensora dei diritti umani. Prima di diventare un’avvocata per i diritti umani, è stata una sostenitrice dei diritti del lavoro e difensora dei diritti umani in Cina. In qualità di avvocata, a Hong Kong, ha difeso tanti attivisti politici presi di mira dalla legge nazionale. È tra le fondatrici dell’Alleanza di Hong Kong, nata a sostegno dei movimenti democratici patriottici della Cina e che ha organizzato, per tre decenni, la più grande commemorazione al mondo della repressione di piazza Tienanmen, svoltasi dal 15 aprile al 4 giugno 1989 a Pechino, in Cina. Ogni anno, il 4 giugno, dal 1990, decine e talvolta centinaia di migliaia di persone si sono unite a una veglia a lume di candela nel Parco Victoria di Hong Kong per ricordare le vittime. È principalmente per questo motivo che è stata presa di mira e arrestata l’8 settembre 2021, assieme a tre ex leader dell’Alleanza, Simon Leung Kam-wai, Tang Ngok-kwan e Chan Dor-wai. Chow Hang-tung, con gli altrei leader, è stata messa in custodia dopo aver rifiutato di soddisfare la richiesta delle autorità di presentare informazioni sui membri, sullo staff e sulle organizzazioni partner dell’Alleanza. Un altro ex leader, Tsui Hon-kwong, è stato arrestato due giorni dopo. L’accusa che viene rivolta a Chow Hang-tung è di “incitamento alla sovversione” ai sensi della legge sulla “sicurezza nazionale” e rischia una pena detentiva fino a 10 anni. A seguito dell’avvio di procedimenti giudiziari contro i membri principali e delle crescenti pressioni da parte del governo, l’Alleanza di Hong Kong si è sciolta il 25 settembre 2021, nonostante esprimessero pacificamente la loro opinione, consentita dalle leggi e dagli standard internazionali sui diritti umani e che pertanto non deve essere criminalizzata.

La legge sulla “sicurezza nazionale” e le sue interpretazioni

La legge sulla sicurezza nazionale è stata approvata e promulgata a Hong Kong nel giugno 2020. L’ampia definizione della legge di “sicurezza nazionale”, che segue quella delle autorità centrali cinesi, manca di chiarezza e prevedibilità giuridica ed è stata usata arbitrariamente come pretesto per limitare i diritti di libertà di espressione, riunione pacifica e associazione e per reprimere il dissenso e l’opposizione politica. Il governo di Hong Kong ha affermato in molte occasioni, anche alle Nazioni Unite, che le libertà, compresa la libertà di riunione e di espressione, possono essere limitate per proteggere la “sicurezza nazionale”. Tuttavia, il perseguimento di Chow Hang-tung e di altri attivisti che hanno esercitato pacificamente questi diritti viola le leggi e gli standard internazionali sui diritti umani. Tali standard affermano specificamente che i governi non possono limitare queste libertà per motivi di sicurezza nazionale, a meno che il loro esercizio non costituisca una minaccia credibile di uso della forza che minacci l’esistenza o l’integrità territoriale di uno stato.

L’appello di Amnesty International

L’appello di Amnesty International dice che: “Troviamo preoccupante che la polizia della sicurezza nazionale abbia utilizzato la veglia e altro attivismo pacifico portato avanti dell’Alleanza di Hong Kong come prova del pericolo per la sicurezza nazionale. Chiedere giustizia e ricordare le vittime della repressione di Tienanmen del 1989 sono espressioni pacifiche che non possono essere limitate con il pretesto della sicurezza nazionale. Chiediamo di ritirare tutte le accuse contro Chow Hang-tung e di rilasciarla immediatamente, poiché è stata accusata esclusivamente per aver esercitato pacificamente i suoi diritti. Chiediamo inoltre di porre fine alla pratica di usare accuse di “sicurezza nazionale” contro coloro che hanno semplicemente esercitato il loro diritto alla libertà di espressione o ad altri diritti umani e di rivedere e modificare tutte le leggi e i regolamenti, e porre fine a tutte le misure correlate, che violano l’esercizio dei diritti umani, in particolare la libertà di espressione, di riunione pacifica e di associazione”.

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