Il Festival Puccini rende omaggio a Pier Paolo Pasolini, nell’anno in cui si celebra il centenario della sua nascita
Nella sua sessantottesima edizione il celebre festival ha visto nelle date del 2 e 3 agosto la prima esecuzione assoluta di quattro composizioni tratte e liberamente ispirate dalla raccolta di poesie giovanili pasoliniane “La meglio gioventù”
Salvatore Frega, Andrea Manzoli, Marcello Filotei e Roberta Vacca sono i quattro compositori italiani protagonisti delle due serate speciali dedicate a Pasolini che, con la prima assoluta delle loro composizioni, hanno incantato il pubblico gremito ed entusiasta presente in sala.
Nel primo dei due appuntamenti musicali sono stati eseguiti Lux, Ignis di Salvatore Frega (Soprano: Livia Rado, Voce recitante: Riccardo Massai) e Luzoùr di Roberta Vacca (Soprano: Ayaka Kiwada, Voce bianca: Marina Russo, Voce recitante: Riccardo Massai), mentre la serata conclusiva ha visto in apertura il brano Ricordarsi di vivere di Marcello Filotei (Soprano: Ayaka Kiwada, Voce bianca: Nicola Peruzzi, Voce recitante: Riccardo Massai) e in conclusione Dietro l’attonita Luna di Andrea Manzoli (Soprano: Livia Rado, Voce recitante: Riccardo Massai). A dirigere magistralmente l’Ensemble In Canto il Maestro Fabio Maestri.
Le parole del Maestro Giorgio Battistelli
Giorgio Battistelli, direttore artistico del Festival, dichiara di aver voluto in un certo senso “allargare il perimetro” dell’accoglienza creativa:
Una delle funzioni fondamentali di un festival non è quella di essere un – grande, medio o piccolo – contenitore, all’interno del quale semplicemente mettere oggetti più o meno simili o contrastanti. All’interno di un festival devono essere inseriti dei progetti, dei pensieri; è necessario che vengano commissionati nuovi lavori, nuove opere che possono anche essere confrontate tra di loro. Il riferimento a La meglio gioventù non è semplicemente una questione anagrafica, è chiaro che si tratta di un’allusione straordinaria, poetica, un punto di partenza che è servito agli autori per lavorare su un testo magnifico; ma la gioventù è quella stagione, quella parte della vita, quella presenza che ognuno ha nella propria esistenza, legata alla creatività. E finché c’è creatività c’è sempre giovinezza.
Il tema è stato fortemente voluto dalla fondazione che ha preso come spunto il suggerimento dato dall’unione europea che ha dedicato l’anno 2022 proprio alla gioventù. In particolare dopo un periodo così drammatico, segnato da coronavirus, lockdown, dare un’attenzione ai giovani è stato necessario, importante: ha assunto una funzione non soltanto artistica ma anche profondamente politica. Un festival che riesce a essere proattivo, propositivo attraverso la creatività è anche un modo per entrare in contatto con la realtà locale territoriale. Uno dei problemi di moltissimi festival in Italia è infatti proprio quello di essere scollati dal territorio: talvolta non hanno nessun contatto con la realtà locale, ma rimangono incuneati dentro un’area e spesso vengono vissuti come presenze estranee. Io credo che il Festival Puccini, anche se la percentuale di stranieri presenti tra il pubblico è altissima, sia un festival che è radicato nella cultura della Versilia, della Toscana, dell’Italia, e si tratta di una cultura pucciniana, una presenza così viva, in continua fibrillazione che ha la volontà di proporre, a tal punto che tre anni fa abbiamo scelto Torre del Lago come capitale della creatività.