Energia: Federturismo, costi alle stelle, appello urgente alla politica

“Facciamo un appello urgente a tutti i partiti politici affinché il tema dei costi energetici sia messo in cima all’agenda elettorale come problema da risolvere con urgenza nella nuova legislatura.

I costi che le imprese del turismo stanno sostenendo in questi mesi di attività hanno azzerato i guadagni di tutta la stagione e stanno portando i bilanci in perdita. Le previsioni per l’autunno, con il Pun in aumento del 40%, disegnano uno scenario apocalittico che porterà alla chiusura di migliaia di attività turistiche e non”. E’ quanto dichiara la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli.

“Ci sono strutture, come un hotel sul mare in Sicilia, che sono passate da 40.000 euro nel luglio 2021 a 144.000 euro nello stesso mese di quest’anno. Altre, come un villaggio turistico in Veneto, da 350.000 euro a 1.3 milioni di euro su base annua, tanto da decidere di chiudere in anticipo la stagione rimborsando i clienti che avevano già prenotato”, sottolinea.

Secondo Lalli “con questo trend sono poche le attività che potranno resistere ad ulteriori aumenti previsti dopo l’estate. La stagione invernale rischia addirittura di non partire perché i costi per innevamento e gli impianti a fune con questi prezzi non potranno garantire il servizio pena il fallimento dell’impresa. Ribadiamo quindi l’appello urgentissimo a trovare strumenti di mitigazione dei costi energetici, ne va del 13% del Pil italiano”, conclude.

Le notizie di questi giorni sull’aumento vertiginoso dei prezzi del gas destano ulteriori preoccupazioni, il governo continuerà nelle prossime settimane a monitorare questa evoluzione e a muoversi nel solco tracciato dal Capo dello Stato quando, all’atto dello scioglimento delle Camere, ha indicato i limiti di azione di questo governo”. Lo ha detto Roberto Garofoli, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, intervenendo al Meeting di Rimini e rimarcando come i 18 mesi che ha visto il governo Draghi a lavoro siano stati “estremamenti difficili”, con “un’emergenza dietro l’altra”.

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