Il Centro di formazione management del terziario, in collaborazione con il centro di ricerca Crisp dell’Università di Milano-Bicocca ha lavorato ad un rapporto che ha analizzato circa 625 mila annunci di lavoro sul web per il 2021, di cui più di 18 mila sono riferiti a manager del terziario (circa il 3% del totale). Il rapporto rappresenta una finestra aperta sul mondo del mercato del lavoro volta a conoscere qual è il ruolo e l’impatto della pandemia nell’andamento della domanda di manager del terziario. In tal senso, l’andamento della domanda mostra un netto +45% per i manager del terziario rispetto all’anno 2020, ed un valore di poco al di sotto del periodo pre-covid 2019 (-3%, con un ammanco di circa 6 mila annunci).
Un’analisi mensile rivela però l’andamento in crescendo del 2021, iniziato con un primo semestre al di sotto del medesimo periodo 2019 (-13%), ma con una performance nel secondo semestre 2021 decisamente superiore al 2019 che ha permesso di ridurre il gap ad un -3%. In particolare, il report evidenzia come l’ultimo trimestre 2021 registri una consolidata ripresa ed un andamento che, nelle battute finali, ha registrato un tendenziale di +60% rispetto al medesimo periodo del 2019.
Particolare attenzione è posta a stimare la domanda di skill associata alle diverse figure professionali manageriali richieste dalle aziende in termini di skill professionali, digitali e trasversali. L’obiettivo è certamente di cogliere puntualmente le esigenze delle aziende e soprattutto identificare i fattori rilevanti le trasformazioni in atto nel mercato del lavoro. L’analisi presenta, oltre ad uno spaccato nazionale e per macro regione, un confronto tra le competenze maggiormente richieste dalle aziende in Italia rispetto agli altri principali paesi europei in termini di domanda di lavoro e di competenze.
Lo skill rate, indicatore che descrive la rilevanza delle diverse tipologie di skill, evidenzia mediamente valori pari al 48% di rilevanza per le skill professionali, 33% per le skill trasversali e 18% di skill digitali. I dati pur con alcune diversità sono in linea per i principali paesi Europei osservati. In tal senso, l’ultimo report fornisce uno spaccato delle principali competenze richieste (trasversali, professionali e digitali) per macro-settori e settori di maggior presenza degli annunci di lavoro, in accordo con la classificazione delle attività economiche ateco. Le competenze, così come le professioni, sono classificate in accordo con lo standard classificatorio europeo Esco, che permette di indicare una descrizione del significato di ciascuna competenza osservata.
Lo studio evidenzia come crescita e sviluppo saranno sempre più guidati dall’innovazione tecnologica. E’ per questo che le traiettorie in atto di sviluppo di competenze (in particolare digitali e trasversali) diventeranno sempre più importanti per governare i processi di trasformazione aziendali, siano essi legati all’innovazione dei prodotti e dei servizi, di gestione dei processi decisionali e operativi e soprattutto dello sviluppo delle relazioni con la clientela attuale e potenziale.
Rafforzare la cultura delle competenze digitali dei manager è in tal senso un requisito indispensabile per governare e gestire l’innovazione delle aziende, per cogliere le sfide del mercato sempre più in rapida trasformazione.