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Napoli: sindaco Gragnano, ‘siamo tutti chiamati a contrastare cyberbullismo’

Sono finora sei, cinque minori e un maggiorenne, i soggetti identificati come presunti autori dei messaggi di insulti e minacce inviati sul...

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Sono finora sei, cinque minori e un maggiorenne, i soggetti identificati come presunti autori dei messaggi di insulti e minacce inviati sul telefonino di Alessandro, il 13enne di Gragnano morto giovedì scorso. Sul loro conto sono in corso approfondimenti, condotti di pari passo tra la procura di Torre Annunziata – che ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di istigazione al suicidio – e la procura del tribunale per i minorenni di Napoli. Sarebbero imminenti le iscrizioni nel registro degli indagati, anche per consentire la nomina di periti di parte in vista dell’autopsia, la cui data ancora non è stata fissata. Gli inquirenti sono sempre più convinti che la morte di Alessandro non sia stata frutto di un incidente.

“La tristezza e il dolore accompagnano queste poche righe, proprio come fanno con i miei pensieri che dal giorno di questa ultima tragedia sono affranti e pieni di domande. Sono molto legato a questa famiglia e condivido con loro una sofferenza straziante, ma come sindaco devo sottolineare il dolore e la responsabilità di una intera comunità”. Lo scrive Nello D’Auria, sindaco di Gragnano (Napoli), sulla morte del 13enne precipitato dalla finestra di un appartamento al quarto piano di via Lemma la mattina di giovedì 1° settembre.

“Purtroppo – sottolinea il sindaco – dalle indagini degli inquirenti, parrebbe che la morte di Alessandro non sia stata un tragico incidente, bensì la conseguenza di atti di cyberbullismo, fenomeno che si sta espandendo a macchia d’olio e che sta oramai da troppo tempo intaccando la società a danno dei nostri giovani. Le parole hanno un peso, le parole sono pietre e fanno male e mi rammarica il fatto che solo in occasioni come queste emerga la forza distruttiva di un ‘messaggio’. La comunità di Gragnano è chiamata a continuare ed intensificare la lotta per contrastare e prevenire atti di bullismo e cyberbullismo. Conoscere un fenomeno e ciò che lo determina, nutre e ne consente la diffusione, oltre a rappresentare un primo passo per combatterlo. Come cittadini e come istituzioni saremo in prima linea affinché episodi tragici come questo cessino di esistere ma dobbiamo riconoscere che siamo chiamati tutti ad interrogarci e ad intervenire. Nessuno è escluso. I giovani sono tremendamente fragili e noi adulti, nei diversi ruoli, abbiamo il dovere di accompagnarli proteggerli”, conclude D’Auria.

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