Enrico Letta “lasciato due volte sull’altare”. E’ questo, secondo il vignettista Federico Palmaroli, noto come Osho, il fatto più “stuzzicante” della campagna elettorale che si è chiusa ieri in attesa che domani prendano di fatto la parola gli elettori.
“Non ci ricordiamo – spiega Osho in una intervista – che oltre alla fuga di Calenda dal Pd, c’è stata anche quella di Conte che ha rotto l’alleanza in Sicilia. Il vero smacco che Conte ha inferto al Pd è stato questo abbandono che ovviamente gioverà molto all’ex presidente del Consiglio. Insomma, quello di Letta con Calenda è stato un flirt estivo, quella con Conte è stata una storia più importante. Però anche il leader dei Cinque Stelle ha dato al segretario del Pd il ‘due di picche’. E così Letta si è trovato a dover flirtare oltre i confini nazionali con Scholz e con i partiti della coalizione europea”.
Facendo leva ancora sulla metafora amorosa, Osho sottolinea che “a Conte il ruolo da single riesce molto bene: da solo sta meglio che in compagnia. Stando ai sondaggi sembra che il Movimento Cinque Stelle, dato per morto, si sia ripreso. L’aspetto più divertente di tutta questa campagna, quindi, è stata la giravolta di Calenda e poi quella di Conte”.
Per il resto, secondo Osho, si è trattato di “una campagna elettorale breve ma intensa. All’inizio c’è una grande battaglia con toni sempre accesi come si conviene a una campagna elettorale. E’ stato divertente il momento in cui si sono creati gli schieramenti perché ci sono state delle battaglie soprattutto all’interno delle varie coalizioni, mi riferisco soprattutto al centrosinistra. Poi, dopo il Meeting di Rimini, mi è sembrato che qualcosa sia cambiato. Non ci sono stati più i toni accesi di prima. Negli ultimi tempi è stata una campagna molto moscia anche perché non si potevano fare i confronti in televisione. Mi sarei aspettato dopo tanti anni qualcosa di più divertente”, conclude.