Liz Truss , dopo appena 45 giorni, ha annunciato le sue dimissioni da primo ministro del Regno Unito. La premier conservatrice, che aveva raccolto il testimone da Boris Johnson, paga soprattutto la mossa avventata di varare un gigantesco piano di tagli delle tasse che, al suo annuncio, ha fatto crollare i mercati e la sterlina sotto il peso delle fortissime critiche degli investitori soprattutto sulla mancanza di chiare coperture. Ma critiche era arrivate anche dalla società civile per il fatto che la riforma di fatto premiava i più ricchi, in un momento in cui il Regno Unito è devastato dalla crisi energetica e da un’inflazione ormai sopra il 10 per cento stabilmente. La riforma, mentre milioni di famiglie sono in piena povertà, non riuscendo a pagare le bollette se non tagliando le spese domestiche, cibo compreso, è stata vista come un ”piacere” fatto alle classi più abbienti. La rivolta che ne è seguita ha spinto, cinque giorni fa, Liz Truss a licenziare il Cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, ritenuto con lei l’ideatore del nuovo piano delle tasse. Misure che, sotto la spinta popolare, il primo ministro è stata costretta a rimangiarsi. Ieri sera, a conferma delle turbolenze dentro i conservatori, sempre meno disponibili ad accettare la sua leadership, Liz Truss ha dovuto affrontare la resistenza del suo partito contro una legge in materia energetica e le dimissioni del ministro dell’Interno, Suella Braveman, nota per le sue posizioni da falco contro l’immigrazione clandestina, che ha spiegato la sua decisione accusando il governo di lassismo nel contrastare il fenomeno. Ora partono le procedure per trovare il successore di Truss, che dovrà essere espresso dal partito conservatore, ancora in maggioranza in parlamento. Liz Truss ha annunciato le dimissioni dopo aver incontrato Graham Brady, presidente del Comitato dei parlamentari conservatori , il vice primo ministro, Thérèse Coffey, e il presidente del partito, Jake Berry. Dopo avere detto di essere diventata premier con “una visione per un’economia a basse tasse e ad alta crescita che trarrebbe vantaggio dalle libertà della Brexit”, ha spiegato: ”Riconosco che, data la situazione, non posso consegnare il mandato su cui sono stata eletta dal partito conservatore. Ho quindi parlato con Sua Maestà il Re per informarlo che mi dimetto da leader del partito conservatore”. Secondo quanto concordato con Brady. entro la prossima settimana ci saranno le elezioni del nuovo leader dei conservatori.