In tutti gli Stati Uniti l’arrivo dell’inverno sta gettando nello sconforto milioni di famiglie, che guardano alla stagione fredda con paura, mentre i costi dell’energia aumentano e le scorte di carburante si restringono. Il Dipartimento dell’Energia prevede forti aumenti dei prezzi per il riscaldamento domestico rispetto allo scorso inverno. E poco serve sapere che la situazione in Europa è ancora più cupa, con la continua riduzione del gas naturale da parte della Russia che spinge i prezzi al rialzo e provoca pesanti carenze. Una serie di fattori stanno convergendo per creare una situazione desolante: il consumo globale di energia è rimbalzato dall’inizio della pandemia e l’offerta stava a malapena al passo già prima che la guerra in Ucraina riducesse ulteriormente le forniture. La National Energy Assistance Directors Association afferma che i costi energetici saranno i più alti da oltre un decennio questo inverno. Il Dipartimento dell’Energia prevede che le bollette del riscaldamento aumenteranno del 28% questo inverno per coloro che fanno affidamento sul gas naturale, utilizzato da quasi la metà delle famiglie statunitensi. Si prevede che il prezzo del combustibile da riscaldamento sarà del 27% più alto, mentre l’aumento della l’elettricità dovrebbe attestarsi sul 10% in più. Tra le aree che, secondo gli esperti, pagheranno il prezzo più alto delle difficoltà energetiche c’è il New England, che dipende fortemente dall’olio da riscaldamento per mantenere le case calde. Si prevede che quest’inverno il riscaldamento di una tipica casa che usa olio combustibile costerà più di 2.300 dollari. Intanto, nel Paese, crescono le sollecitazioni affinché i servizi pubblici deroghino alle chiusure invernali (il Congresso hanno già stanziato un miliardo di di dollari in aiuti per il riscaldamento nell’ambito del Programma di assistenza energetica domestica a basso reddito, portando il totale ad almeno 4,8 miliardi di dollari).