Iran: in mille saranno processati per le proteste dopo morte Mahsa Amini

Mahsa Amini Mahsa Amini

Per le proteste che hanno sconvolto l’Iran, dopo la morte di una ragazza che era stata fermata dalla polizia della moralità per non avere indossato il velo correttamente, le autorità iraniane hanno annunciato che terranno processi pubblici per 1.000 persone per le sole manifestazioni svoltesi a Teheran.  Secondo quanto riferito all’agenzia di stampa statale IRNA da ”funzionari giudiziari”, un migliaio di persone che avevano un ruolo centrale nelle proteste saranno processate nella sola Teheran per le loro “azioni sovversive”, tra cui l’aggressione alle guardie di sicurezza, l’incendio di proprietà pubbliche e altre accuse.  Le proteste a livello nazionale sono esplose in occasione della morte della 22enne Mahsa Amini, Sebbene le proteste si sono basate inizialmente sull’obbligo di indossare il velo, l’hijab, si sono poi trasformate in una delle più grandi sfide ai religiosi al potere dalla rivoluzione islamica del 1979. I magistrati iraniani hanno detto che molti degli arrestati sono accusati di avere agito per conto di ”stranieri”, sostenendo la tesi ricorrente di connivenza che chi protesta in Iran lo fa con la complicità di Paesi stranieri.  Per reprimere le proteste, le forze di sicurezza hanno usato anche armi da fuoco, oltre a gas lacrimogeni. Secondo il gruppo Human Rights  Activist in Iran, nel corso delle protesta sono state uccise almeno 270 persone e 14.000 arrestate.

 

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