Pakistan: l’ex premier Imran Khan ferito in un agguato

L’ex primo ministro pakistano, Imran Khan, è rimasto ferito oggi in modo non grave in un attentato, nel quale è stato ucciso un suo sostenitore. Imran Khan, che è  rimasto ferito leggermente ad una gamba, viaggiava a bordo di un camion contro il quale un uomo armato ha aperto il fuoco. Secondo la polizia, nell’agguato sono rimaste ferite altre nove persone. L’attentatore è stato arrestato dalla polizia, che non ne ha reso nota l’identità.  L’agguato ha fatto aumentare le preoccupazioni per la crescente instabilità politica in Pakistan, una nazione dotata di armi nucleari con una popolazione di 225 milioni di persone. Da quando, con un voto di sfiducia in aprile, il parlamento pakistano ne ha decretato la decadenza da primo ministro,  Khan ha organizzato raduni di massa in tutto il Paese, dicendo che la fine del suo mandato è stata provocata da un complotto orchestrato da Shahbaz Sharif, nuovo primo ministro, e dagli Stati Uniti.  La commissione elettorale ha decretato che Khan non possa detenere cariche pubbliche (e quindi candidarsi) per i prossimi cinque anni. L’attacco è avvenuto nel distretto di Wazirabad, nella provincia orientale del Punjab, mentre Khan, che chiede elezioni anticipate, era alla guida di un grande convoglio di camion e automobili (sul quale si trovavano migliaia di suoi sostenitori), diretto verso la capitale, Islamabad. Khan, secondo quanto hanno riferito fonti del suo partito, è stato trasferito in un ospedale di Lahore. Khan è stato ai ferri corti con il potente esercito del Paese, rifiutandosi di non andare avanti nel suo progetto di  marciare sulla capitale. Il governo di Sharif ha affermato che non ci elezioni anticipate, confermando che le prossime si terranno nel 2023, alla scadenza naturale della legislatura.  e che le prossime elezioni si terranno secondo il programma, nel 2023. L’attacco arriva in un momento in cui il Pakistan è alle prese con le conseguenze di inondazioni senza precedenti che hanno colpito vastissime regioni del Paese, provocando la morte di almeno  1.735 persone e lo sfollamento di 33 milioni di abitanti. Il Pakistan ha una storia decennale di omicidi politici, compreso quello di Benazir Bhutto, la prima donna leader democraticamente eletta di un paese musulmano, nel 2007.

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