Qatar 2022: esponente organizzazione, l’omosessualità è un danno mentale

Come se non bastassero le critiche e i sospetti su come il Qatar sia riuscito a farsi assegnare la Coppa del mondo di calcio, che comincia tra pochi giorni nello Stato del Golfo. Oggi ci si è messo Khalid Salman, che si fregia dell’incarico di ambasciatore di Qatar 2022. In una intervista all’emittente pubblica tedesca ZDF, Salman ha definito l’omosessualità come un “danno mentale”.   Khalid Salman, ex nazionale di calcio qatariota, ha detto a un giornalista tedesco che  essere gay è “haram”, o proibito in arabo. Estratti dell’intervista televisiva sono stati trasmessi ieri sera dal programma di notizie di ZDF Heute Journal. La versione integrale sarà messa in rete stasera.  Circa 1,2 milioni di visitatori stranieri sono attesi in Qatar per il torneo che durerà un mese. Il Qatar ha affrontato critiche e scetticismo da quando, nel dicembre del 2010,  l’emirato è stato scelto dalla FIFA, l’organo di governo mondiale del calcio, per ospitare la massima rassegna calcistica. Preoccupazioni sono state espresse da tempo per il trattamento che il Paese, molto conservatore, riserva agli omosessuali, così come timori ci sono anche per i turisti LGBTQ che si recheranno nell’emirato per assistere al torneo.                                                                                Parlando dei gay, Salman ha detto che il Qatar accoglierà tutti, ”ma dovranno accettare le nostre regole”, ha aggiunto. L’intervista – ha riferito l’emittente tedesca – è stata troncata da un addetto stampa del comitato organizzatore della Coppa del Mondo dopo che Salman ha espresso le sue opinioni sugli omosessuali.

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