Donald Trump ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle elezioni presidenziali nel 2024. Lo ha fatto con un discorso di circa un’ora, dalla sua tenuta di Mar-a-Lago, in Florida, usando, come sempre, toni quasi messianici, come quando ha scandito che ”per rendere l’America di nuovo grande e gloriosa, stasera annuncio la mia candidatura a presidente degli Stati Uniti”.
Ma le parole di Trump, ampiamente previste, giungono in una fase molto delicata per il partito repubblicano, alle prese con l’enorme delusione per il risultato delle elezioni di mid-term che avrebbero dovuto celebrare il trionfo e che, invece, hanno avuto risultati ben peggiori di quelli sperati. Peraltro, la sconfitte più eclatanti sono state quelle dei candidati più vicini a Trump o, come nel caso di Teri Lake, aspirante governatrice dell’Arizona, sostenuta direttamente dall’ex presidente, ma uscita battuta dall’antagonista democratica. Ma la candidatura arriva anche quando la posizione di Trump nel partito repubblicano è stata improvvisamente messa in discussione. Trump si è comunque preso il merito della vittoria dei repubblicani alla Camera, anche se con una maggioranza molto più ristretta del previsto. “Nancy Pelosi è stata licenziata. Non è carino?” ha detto, riferendosi alla democratica speaker della Camera dei rappresentanti. L’annuncio di Trump è coinciso con l’ uscita del libro di memorie di Mike Pence , ”So Help Me God”, in cui l’ex vicepresidente lo critica per la sua condotta il 6 gennaio. Superando le battute d’arresto repubblicane nel 2022 e la sua sconfitta nel 2020, Trump ha insistito sul fatto di essere l’unico candidato in grado di ottenere una vittoria repubblicana nel 2024: “Questo non è un compito per un politico o un candidato convenzionale. Questo è un compito per un grande movimento”. La sua terza candidatura arriva mentre affronta crescenti problemi legali, comprese le indagini del dipartimento di giustizia sulla rimozione di centinaia di documenti riservati dalla Casa Bianca alla sua tenuta in Florida e sul suo ruolo nell’attacco del 6 gennaio del 2021, quando migliaia di suoi sostenitore diedero l’assalto, a Washington, al Campidoglio. Trump ha negato gli illeciti e ha utilizzato gli attacchi per promuovere la sua narrazione secondo cui è stato ingiustamente preso di mira dai suoi oppositori politici e da un’oscura burocrazia dello “stato profondo”. Dipingendo un cupo ritratto degli Stati Uniti, con strade cittadine “intrise di sangue” e una “invasione” al confine meridionale, Trump ha affermato che la sua campagna è stata una “ricerca per salvare il nostro paese”, accusando Biden di infliggere “dolore, difficoltà, ansia e disperazione” con le sue politiche economiche e interne. L’ex presidente ha anche ”offerto” una serie di proposte per quella che ha definito ”l’agenda della grandezza nazionale”, tra le quali la pena di morte per gli spacciatori, i limiti di mandato per i membri del Congresso e ”una bandiera americana su Marte”. Poi promesso di proteggere i “diritti paterni” e di impedire alle atlete transgender di competere negli sport femminili. Il discorso di Trump si è talvolta trasformato in battute pesanti, come quando ha deriso l’accento dell’ex cancelliere tedesco Angela Merkel e quando ha accusato Biden di “addormentarsi” alle conferenze internazionali.