La “saga” legata alla gestione di Twitter da parte del nuovo proprietario Elon Musk continua: dopo le polemiche legate ai licenziamenti e alle dimissioni da parte di una grossa fetta dello staff, il nuovo capitolo riguarda Donald Trump. L’ex presidente degli Stati Uniti è probabilmente il nome più “pesante” della lista dei bannati a vita dalla piattaforma social. E uno dei “mantra” di Musk, sin dalle prime avvisaglie di interesse per l’acquisto di Twitter, era quello legato riaccogliere gli utenti banditi dalla precedente gestione, primo fra tutti Trump. Il patron di Tesla ha persino lanciato un sondaggio dal suo profilo personale, chiedendo se fosse il caso di permettere al tycoon di riaccedere alla piattaforma social: il 51,8% dei votanti, circa 15 milioni di voti, si è detto favorevole (nonostante sia stato accertato che alcuni di essi fossero bot automatici). Ebbene, è arrivata la risposta da parte di Trump che, sorprendentemente, ha snobbato l’impegno di Musk parlando durante l’annuale incontro del gruppo ebraico del partito repubblicano: “Non vedo perché dovrei tornare su Twitter. È una piattaforma piena di bot, account falsi e con incredibili problemi. Credo che rimarrò su Truth Social (una nuova piattaforma da lui creata, n.d.r.) che ha un livello di engagement molto migliore di quello di Twitter e che sta andando alla grande in questi mesi”.
Mossa a sorpresa quella di Trump, di cui però sarebbe meglio non fidarsi, in particolare dopo l’annuncio di una sua ricandidatura a Presidente in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Twitter fu uno dei veicoli principali della sua popolarità nel 2016 e, nonostante sia difficile prevedere come la piattaforma evolverà col passaggio sotto le ali di Musk, l’ex leader del mondo libero potrebbe tornare sui suoi passi e sfruttare ogni arma di propaganda possibile pur di fare rientro alla Casa Bianca.