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Sud Corea: il governo impone ad autisti betoniere di tornare a lavoro

Il governo sudcoreano ha imposto ad un gruppo di autisti di betoniere di tornare al lavoro, nonostante lo sciopero indetto...

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Il governo sudcoreano ha imposto ad un gruppo di autisti di betoniere di tornare al lavoro, nonostante lo sciopero indetto dalla categoria. La decisione riguarda alcuni delle migliaia di autisti che hanno deciso di fermarsi da giovedì scorso (il secondo blocco del 2022, dopo quello di giugno) per chiedere la conferma definitiva della tariffa di trasporto eccezionale in vigore al momento, ma che scadrà alla fine dell’anno.

Il provvedimento è stato preso dal governo per gli effetti che lo sciopero starebbe provocando difficoltà a un’economia già indebolita, mentre i sindacati hanno già reso noto che, nonostante il pericolo di multa (per un massimo di quasi 23.000 dollari), licenziamento o di incarcerazione, rifiuteranno comunque di tornare al lavoro. L’accusa è rivolta al presidente Yoon Suk Yeol, reo secondo i sindacati di ignorare le difficili condizioni lavorative in cui gli autisti sono costretti a operare. Sono rica 2.500 gli autisti di betoniere destinatari del provvedimento. Fonti governative hanno motivato il provvedimento spiegando che lo sciopero “rischia di devastare le fondamenta dell’industria domestica” a causa dei ritardi in consegne di materiali come cemento o acciaio nei cantieri. “Non si può giustificare il tentativo di tenere ostaggio la vita di molte persone e il benessere dell’economia nordcoreana per i propri interessi” ha spiegato il presidente Yoon durante un consiglio dei ministrio. Nella stessa sede il Ministro delle Finanze, Choo Kyung-ho, ha aggiunto che l’ordinanza è stata emessa per il duro impatto che l’industria dell’edilizia ha subito a causa dello sciopero, con i trasporti del cemento calati del 90% dall’inizio della protesta.

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