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Iran: cominciata costruzione di una nuova centrale nucleare

Mentre il Paese è scosso da proteste, che hanno provocato la morte, per mano delle forze di sicurezza, di decine...

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Mentre il Paese è scosso da proteste, che hanno provocato la morte, per mano delle forze di sicurezza, di decine di manifestanti – almeno duecento secondo fonti governative – e l’arresto di altri centinaia (per alcuni dei quali si prospetta la condanna a morte), l’Iran ha dato notizia dell’inizio della costruzione, nel sud-ovest, di una nuova centrale nucleare.                                                                                                    La realizzazione del nuovo impianto da 300 megawatt, noto come Karoon, sarà completata in otto anni, con un costo di circa due miliardi di dollari. Il sito scelto si trova nella provincia del Khuzestan, ricca di petrolio, vicino al confine occidentale con l’Iraq. L’Iran ha una centrale nucleare vicino al porto di Bushehr, entrata in funzione nel 2011 con l’aiuto della Russia. Ma, secondo fonti occidentali, l’Iran ha anche diversi impianti nucleari sotterranei.
L’annuncio della costruzione di Karoon è arrivato meno di due settimane dopo che l’Iran aveva reso noto di avere iniziato a produrre uranio arricchito al 60% di purezza presso l’impianto nucleare sotterraneo di Fordo, alimentando in questo modo i timori internazionali per un’ulteriore accelerazione del programma nucleare iraniano.
L’arricchimento al 60% di purezza è un breve passo tecnico che  separa dal raggiungimento del 90%, considerato di grado militare.  Al punto che gli esperti hanno avvertito negli ultimi mesi che l’Iran ha ora abbastanza uranio arricchito al 60% da rielaborare in combustibile per almeno una bomba nucleare. La mossa è stata condannata da Germania, Francia e Gran Bretagna, le tre nazioni dell’Europa occidentale che rimangono nell’accordo sul nucleare iraniano (da cui sono usciti gli Stati Uniti). I recenti tentativi di rilanciare l’accordo nucleare iraniano del 2015, che ha allentato le sanzioni contro l’Iran in cambio di limiti al suo programma nucleare, si sono bloccati.

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