Colombia: alcolici al metanolo fanno strage tra i più poveri, 16 morti

Le bevande adulterate stanno facendo una strage in Colombia dove, secondo le ultime stime, dall’inizio di dicembre almeno sedici persone sono morte, nella capitale Bogotá e nella vicina città di Soacha, per avvelenamento da metanolo. Il Segretario alla Salute della capitale ha confermato la presenza della sostanza tossica in campioni di tre note marche di bevande alcoliche, che peraltro dicono che i loro prodotti sono stati alterati illegalmente.  Con l’aumento del consumo di alcol durante le festività di fine anno, l’utilizzo di prodotti di distillazione artigianale a basso costo – quindi acquistate dalle fasce meno abbienti – ha causato anche il ricovero di 28 persone tra i 40 e i 60 anni, 16 delle quali poi decedute.          Il metanolo è un tipo di alcol non idoneo al consumo umano. È usato come diluente per vernici, pesticidi, plastica e alcuni tipi di carburante. Il suo consumo da parte dell’uomo può causare perdita della vista, danni al sistema nervoso centrale e difficoltà respiratorie, fino al coma, e anche la morte.  Il problema dell’assunzione di alcol adulterato non è nuovo in Colombia, e si ripete soprattutto nei periodi festivi, come quello natalizio. Lo Stato ha il monopolio della produzione e vendita di liquori, un meccanismo ereditato dall’epoca coloniale che ha finalità fiscali e di sanità pubblica. Ciò rende illegale la produzione di bevande alcoliche al di fuori di questo quadro e crea spazio per un mercato nero di materie prime e bevande. Nel 2017, l’Istituto nazionale di Sanità colombiano ha riferito che “tra il 2008 e il 2015 ci sono stati 32 decessi per avvelenamento da metanolo”. E nel giugno 2020, l’Istituto nazionale di medicina legale ha emesso avvisi perché l’avvelenamento da metanolo ha già totalizzato 26 morti in tutto il Paese. Quindi i 16 morti in meno di un mese a Bogotá e Soacha sono un picco senza precedenti negli ultimi anni. Per frenare il fenomeno, le autorità locali hanno eseguito centinaia di perquisizioni in esercizi che vendono prodotti adulterati, disponendone la chiusura per 28.  In Colombia la vendita di liquori adulterati può comportare condanne fino a 11 anni di carcere. Le aziende produttrici respingono con decisione le accuse, sostenendo che i loro prodotti, di alta qualità, sono costosi e quindi consumati da una fascia alta della società. Per questo sostengono che i loro prodotti  potrebbero essere stati piratati, eludendo i rigorosi controlli, quali la numerazione dei lotti. Cosa che ha consentito di accertare che la numerazione di bottiglie sequestrate è fraudolenta.

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