Euro-scandalo: Eva Kaili sospesa da ogni incarico, a Bruxelles e in patria

Il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha sospeso, con effetto immediato, da tutti gli incarichi il deputato greco Eva Kaili, una dei suoi 14 vicepresidenti, coinvolta nell’inchiesta della giustizia belga su sospetti di corruzione da parte di uno Stato straniero, da più fonti indicato nel Qatar. Secondo quanto annunciato ieri sera da un portavoce della presidenza dell’assemblea europea, ”alla luce delle indagini giudiziarie in corso condotte dalle autorità belghe, la Presidente Metsola ha deciso di sospendere con effetto immediato tutti i poteri, doveri e compiti che sono stati delegati a Eva Kaili nella sua qualità di Vicepresidente del Parlamento Europeo”.
“Non si tratta di un incidente isolato – ha reagito l’organizzazione Transparency International -. Per diversi decenni, il Parlamento ha permesso lo sviluppo di una cultura dell’impunità (…) e di una totale assenza di controllo etico indipendente”.                                                                                                                    Nell’ambito dell’indagine sono, al momento, sottoposte a fermo quattro persone, tutte di nazionalità italiana: l’ex europarlamentare (prima per il Pd, poi per Articolo 1), Antonio Panzeri, la moglie, Maria Colleoni, e la figlia Silvia (fermate in Italia), e Francesco Ricci, ex assistente parlamentare a Bruxelles e compagno di Eva Kaili.  Sono tutti sospettati – anche alla luce dell’esecuzione di almeno sedici perquisizioni, anche all’Europarlamento – di avere ricevuto “significativi” pagamenti in denaro da parte di un Paese del Golfo per influenzare le decisioni degli eurodeputati.
“Qualsiasi accusa di cattiva condotta da parte dello Stato del Qatar testimonia una grave disinformazione”,  ha reagito sabato un funzionario del governo del Qatar interpellato dall’agenzia francese France Presse.                                                                                                                                      Il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo ha dichiarato di “aver preso la decisione di sospendere l’adesione dell’eurodeputata Eva Kaili al gruppo S&D con effetto immediato, in risposta alle indagini in corso”. Kaili,  44 anni, ex giornalista televisiva, è stata sospesa anche dal suo partito in Grecia, il Pasok, che ha reso noto di avere agito “in seguito agli ultimi sviluppi e alle indagini delle autorità belghe sulla corruzione di funzionari europei”.  In una dichiarazione, il gruppo di sinistra nel parlamento dell’UE ha chiesto che quello che ha definito “lo scandalo del lobbying del Qatar in corso” dovrebbe essere aggiunto all’ordine del giorno dell’assemblea la prossima settimana in modo che ulteriori dettagli sulla vicenda possano essere stabiliti e una risposta appropriata considerata “dai deputati.                                   I pubblici ministeri belgi hanno affermato che quattro persone sono state arrestate per essere interrogate e che gli investigatori hanno recuperato circa 600.000 euro in contanti e sequestrato apparecchiature informatiche e telefoni cellulari durante i raid di Bruxelles.  I pubblici ministeri hanno affermato anche che la polizia giudiziaria federale belga sospetta che il Paese del Golfo – di cui non è stato fatto ufficialmente il nome – stia tentando di “influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo”, e che lo avrebbe fatto “pagando ingenti somme di denaro o offrendo ingenti doni a terzi con una posizione politica e/o strategica significativa all’interno del Parlamento europeo”.

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