Kosovo: esplosioni e disordini, granata contro pattuglia Eulex

La polizia del Kosovo, con i media locali che hanno dato notizie dello stesso contenuto, ha riferito di esplosioni, sparatorie e blocchi stradali durante la notte nel nord del paese, dove la popolazione è prevalentemente di etnia serba. La situazione conferma la tensione che si vive nell’area, nonostante il rinvio delle elezioni municipali del 18 dicembre (ad aprile), alle quali i serbi si sono opposti. L’Eulex, la missione dell’Unione europea, ha riferito che, la scorsa notte, una granata stordente è stata lanciata contro una sua pattuglia di ricognizione, senza causare danni a persone o cose. EULEX , che ha dispiegati nell’area 134 poliziotti polacchi, italiani e lituani, ha invitato “i responsabili ad astenersi da azioni più provocatorie” e ha detto di aver esortato le istituzioni del Kosovo “a consegnare i colpevoli alla giustizia”. Ieri il presidente della Serbia,  Aleksandar Vučić, ha detto che avrebbe chiesto formalmente alla NATO il permesso di dispiegare truppe serbe nel nord del Kosovo, anche se è molto improbabile che questa richiesta venga accettata. “Non vogliamo un conflitto. Vogliamo la pace e il progresso, ma risponderemo all’aggressione con tutti i nostri poteri”, ha scritto sui social media il primo ministro kosovaro Albin Kurti, che ha aggiunto, rivolgendosi all’Unione Europea e agli Stati Uniti. che non denunciare tale violenza, che secondo lui è stata orchestrata da Belgrado, “avrebbe spinto a destabilizzare il Kosovo”. Le tensioni sono state alte in Kosovo sin da quando ha proclamato l’indipendenza dalla Serbia, nonostante i tentativi dell’Unione Europea e dei funzionari statunitensi di disinnescarle. La Serbia, sostenuta dai suoi alleati Russia e Cina, ha rifiutato di riconoscere lo stato del Kosovo. Sia la Serbia che il Kosovo vogliono aderire all’UE, ma Bruxelles ha avvertito che devono risolvere la controversia e normaliz zare le relazioni per poter entrare a far parte del blocco. Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha affermato che la missione guidata dalla NATO in Kosovo “rimane vigile”.

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