Manca meno di un mese alla fine del mandato di Kate Brown come governatrice dell’Oregon, ma l’esponente democratica ha scelto di lasciare la sua carica con un provvedimento particolarmente significativo: tutte e 17 le pene di morte previste per i prossimi mesi nello stato saranno commutate in ergastoli, comunque senza la possibilità per i prigionieri di uscire per buona condotta. Un gesto forte e che sarà esecutivo sin da subito. In Oregon le modalità di esecuzione della pena di morte sono con la camera a gas o con un’iniezione letale. Kate Brown ha spiegato di aver preso questa decisione in quanto convinta che la pena di morte sia profondamente sbagliata e immorale: “Si tratta di una punizione irreversibile e che non porta alla riabilitazione del prigioniero, oltre a essere uno spreco dei soldi dei contribuenti che non rende più sicure le nostre comunità e impossibile da gestire in modo giusto e corretto”. L’Oregon è al momento uno dei 27 Stati americani in cui la pena di morte è ancora prevista, nonostante non ci sia un’esecuzione da ormai 25 anni. Brown è in carica dal 2015 ed è la governatrice dell’Oregon ad aver convertito il più alto numero di pene nella storia dello Stato, oltre a essere (secondo i dati da lei diffusi) la settima in questa speciale “classifica” nella storia degli Stati Uniti negli ultimi 50 anni. La presa di posizione di Kate Brown, specialmente a così poche settimane dalla fine del suo mandato, è stata fortemente criticata dai repubblicani, come il leader del gruppo dell’Oregon in Senato, Tim Knopp: “Non mi risulta che i cittadini dell’Oregon abbiano votato per abolire la pena di morte: persino negli ultimi giorni del suo mandato, la governatrice continua a mancare di rispetto alle vittime dei crimini più violenti”. Pensiero che, stando a un recente sondaggio citato da BBC News, è condiviso dai cittadini dell’Oregon, in quanto Kate Brown è risultata la governatrice col più basso livello di approvazione negli Stati Uniti.