Le misure di contenimento del Covid in Cina e il rallentamento della domanda globale, combinati con gli effetti dell’invasione russa dell’Ucraina vista sono alla base della decisione della Banca asiatica di sviluppo – l’istituto che ha la sua sede nelle Filippine – a ridurre le previsioni di crescita economica per lo sviluppo della regione. L’istituto di credito ha ridotto le sue previsioni per il 2022 al 4,2%, in leggero calo rispetto a una proiezione del 4,3% fatta a settembre. Anche le prospettive per il 2023 sono diventate più deboli, ha affermato in un rapporto, che ha abbassato le previsioni di crescita della regione al 4,6% dal 4,9%. Nel rapporto che accompagna le previsioni di legge che ”la ripresa nell’Asia in via di sviluppo dovrebbe continuare, ma perdere un po’ di slancio”. L’impennata dei prezzi al consumo negli Stati Uniti e in altre economie avanzate potrebbe indurre le banche centrali (la stessa Fed ieri ha aumentato il suo di mezzo punto percentuale) a stringere ulteriormente i tassi di interesse, mentre il conflitto ucraino potrebbe alimentare ulteriormente l’inflazione, si legge ancora nel rapporto dell’Istituto. Per la Cina, alle prese con la rigida strategia ‘zero-Covid’ e con la crisi del mercato immobiliare, la Banca prevede ora una crescita del 3,0% quest’anno e del 4,3% nel 2023, rispetto al 3,3% e al 4,5%, rispettivamente, nelle previsioni di settembre della banca.