Calcio: Sinisa Mihajlovic perde l’ultima battaglia contro la leucemia

Dopo anni passati a lottare contro la leucemia, Sinisa Mihajlovic, ex calciatore ed allenatore, è morto oggi. Aveva 53 anni e da tre anni e mezzo combatteva contro una forma molto aggressiva di leucemia che non gli ha lasciato scampo. A darne l’annuncio è stata la famiglia, con un comunicato: ”La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.                                                                                                    Mihajlovic è morto in una clinica di Roma, dove era stato ricoverato per essere sottoposto a terapie che, purtroppo, non hanno fermato la malattia. Quando rese nota la patologia che lo aveva aggredito, in una drammatica conferenza stampa, il 13 luglio 2019: disse ”la batterò giocando all’attacco”. Dopo il trapianto di midollo osseo al Sant’Orsola di Bologna, nell’ottobre successivo, Sinisa riprese a lavorare come allenatore del Bologna. Ma, all’inizio di quest’anno la malattia fece la sua ricomparsa. Di madre croata e padre serbo, cominciò a giocare nel Vojvodina prima di passare, nel 1990, nella Stella Rossa Belgrado, con cui, avendo come compagni giocatori come Savicevic e Stojanovic, vinse la Coppa dei Campioni battendo in finale al San Nicola di Bari l’Olympique Marsiglia. Nel 1992 arrivò alla Roma, giocando poi con Sampdoria, Lazio e Inter. Considerato un maestro nel battere le posizioni, da centrocampista e, quindi, da difensore, ha chiuso l’attività nel 2006, con 455 partite e 69 gol. Da calciatore ha vinto tantissimo, sia nell’allora Jugoslavia che in Italia. Da allenatore ha cominciato come vice di Roberto Mancini all’Inter per poi sedere, da allenatore, sulle panchine di Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino,  Sporting Lisbona e quindi Bologna. Ha anche allenato la nazionale serba dal 2012 al 2013.

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