Ambiente: nel 2022 la domanda di carbone globale a livelli record

Miniera carbone Miniera carbone

Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia, la crisi energetica causata dalla guerra della Russia contro l’Ucraina ha spinto, nel 2022, la domanda globale di carbone – il più inquinante di tutti i combustibili fossili – a un livello record. Secondo quanto si legge nell’ultima edizione del rapporto annuale sul carbone, la domanda di questo combustibile è destinata a crescere dell’1,2% e raggiungere gli 8 miliardi di tonnellate per la prima volta quest’anno. Un record che arriva solo un anno dopo che, a Glasgow, in occasione della conferenza Onu sul clima, i Paesi partecipanti hanno accettato di ridurre gradualmente il loro uso di carbone. Per l’agenza, questa crescita è principalmente dovuta a un rapido aumento dei prezzi del gas naturale e di altri combustibili, che ha costretto alcuni Paesi e regioni a rivolgersi al carbone come alternativa più economica.
Il carbone è la più grande fonte di energia al mondo per la generazione di elettricità e la produzione di acciaio e cemento. Ma è anche il principale contributore singolo alla crisi climatica, rappresentando circa il 40% delle emissioni globali di gas serra derivanti dall’uso di combustibili fossili.                                            Nel rapporto si afferma ancora che “l’Europa – e l’Unione Europea in particolare – è stata una delle regioni più colpite dalla crisi energetica, data la sua dipendenza dalle forniture di gas naturale da parte dei gasdotti russi”, aggiungendo che i problemi tecnici nelle centrali nucleari francesi hanno reso il problema ancora peggiore. Tanto che l’Europa ha dovuto fare ricorso ancora al carbone, riaccendendo anche alcune delle sue centrali elettriche alimentata appunto da questo combustibile.                                                      L’AIE ha anche affermato che, mentre l’aumento del consumo di carbone è stato relativamente modesto nella maggior parte dei Paesi europei, la Germania ha assistito a un’inversione di “scala significativa”. Secondo l’agenzia, poi, il consumo di carbone dell’UE diminuirà del 29% entro il 2025 rispetto al 2022. Anche la Cina, che rappresenta oltre la metà del consumo globale di carbone, ha aumentato il suo utilizzo di carbone all’inizio di quest’anno, quando la peggiore ondata di caldo e siccità degli ultimi sei decenni ha colpito la sua produzione di energia idroelettrica.

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