Sale ancora di livello la repressione delle autorità iraniane nei confronti di chi, ormai da mesi, con proteste e manifestazioni contesta il regime teocratico. E’ stata infatti arrestata una delle attrici più famose del Paese, Taraneh Alidoosti, con l’accusa di false affermazioni sulle proteste che a livello nazionale interessano tutto il Paese. Una nota dell’agenzia ufficiale IRNA afferma che Taraneh Alidoosti, star del film premio Oscar “The Salesman”, è stata arrestata una settimana dopo aver pubblicato un post su Instagram in cui esprimeva solidarietà al primo uomo recentemente giustiziato per crimini presumibilmente commessi durante le proteste a livello nazionale. Sempre secondo l’agenzia, diverse altre celebrità iraniane sono state “convocate dall’organo giudiziario per aver pubblicato contenuti provocatori”, non fornendo comunque dettagli sulle loro identità. . Non ha detto quante né fornito ulteriori dettagli. Nel suo post, l’attrice 38enne ha dichiarato: ”Si chiamava Mohsen Shekari. Ogni organizzazione internazionale che sta guardando questo spargimento di sangue e non agisce è una vergogna per l’umanità”. Shekari è stato giustiziato il 9 dicembre dopo essere stato accusato da un tribunale di aver bloccato una strada a Teheran e aver attaccato un membro delle forze di sicurezza con un machete. La scorsa settimana, l’Iran ha giustiziato un secondo prigioniero, Majidreza Rahnavard, sempre per quanto accaduto durante le proteste (era accusato di avere accoltellato due membri delle forze paramilitari che appoggiano il regime). Il corpo di Rahnavard è stato lasciato appeso a una gru edile come raccapricciante ammonimento per gli altri. Gli attivisti per i diritti umani affermano che almeno una dozzina di persone sono state condannate a morte in udienze a porte chiuse ed attendono l’esecuzione. Taraneh Alidoosti ha pubblicato almeno tre post sul suo account Instagram esprimendo solidarietà ai manifestanti da quando sono scoppiate le manifestazioni a settembre. Il suo account, che contava circa 8 milioni di follower, è stato sospeso. Le proteste sono scoppiate dopo che, lo scorso 16 settembre, una ragazza di 22 anni, Mahsa Amini, è morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale. Da allora le proteste si sono trasformate in una delle più serie sfide alla teocrazia iraniana instaurata dalla Rivoluzione islamica del 1979. Anche in precedenza l’attrice si era espressa contro il governo iraniano e le sue forze di polizia. Tanto che nel giugno 2020 era stata condannata a cinque mesi di reclusione – con sospensione della pena – dopo aver criticato la polizia per aver aggredito una donna che si era tolta il velo. Altre due famose attrici iraniane, Hengameh Ghaziani e Katayoun Riahi, sono state arrestate dalle autorità per aver espresso solidarietà ai manifestanti sui social media, ma poi rilasciate. Secondo l’ong Human Rights Activist, almeno 495 persone sono state uccise durante le manifestazioni e 18.200 arrestate.