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Iran-Arabia Saudita: le proteste iraniane ostacolano colloqui per normalizzazione

Le proteste che sono in corso in Iran, con un bilancio gravissimo di morti e persone arrestate, stanno ostacolando i...

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Le proteste che sono in corso in Iran, con un bilancio gravissimo di morti e persone arrestate, stanno ostacolando i delicatissimi contatti diplomatici tra Teheran e Riyad, per cercare di attenuare la tensione tra le due potenze regionali. I contatti,  mediati da Baghdad, si sono interrotti soprattutto dopo che Teheran attribuisce all’Arabia Saudita un ruolo importante nelle proteste di massa antigovernative in corso in Iran. I colloqui, tra l’Iran sciita e il Regno saudita sunnita, sono ritenuti fondamentali per allentare le tensioni nella regione e che hanno visto l’Iraq protagonista di un’opera di mediazione, ribadita dal nuovo primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani, che ha detto che questo ruolo gli era stato ufficialmente sollecitato. Il sesto ciclo di colloqui, che avrebbe dovuto essere ospitato da Baghdad, non è stato programmato perché Teheran si rifiuta di incontrare i funzionari sauditi mentre le proteste in Iran entrano nel quarto mese. Questo almeno riferiscono fonti ufficiali irachene. Come Amer al-Fayez, parlamentare iracheno e membro della commissione parlamentare Esteri: “I negoziati iraniano-sauditi sono in fase di stallo, e questo avrà un impatto negativo sulla regione”.                                                                             Gli iraniani hanno giustificato la decisione di non incontrare i sauditi, accusando il regno di sostenere le proteste in Iran attraverso i canali dei media finanziati dal Regno di Riyad.                                                 Lo stop ai colloqui è stato confermato dalla delegazione delle Nazioni Unite in Iran. ”I colloqui tra Iran e Arabia Saudita sono cessati prima dei recenti sviluppi in Iran, per una serie di ragioni. Potrebbe valere la pena chiedere informazioni all’Arabia Saudita”: questo il contenuto abbastanza vago della delegazione Onu.  Le ripercussioni che una interruzione dei colloqui potrebbe avere nella regione sono abbastanza evidenti,  con le due nazioni che sostengono forze opposte in diversi conflitti in tutto il Medio Oriente, tra cui Siria e Yemen, dove l’Iran sostiene i ribelli Houthi che combattono contro il regno.                           Teheran, in particolare, accusa l’Arabia Saudita di finanziare l’Iran International con sede a Londra, un canale di notizie che ha riportato ampiamente le proteste scoppiate in Iran a metà settembre. Il canale è di proprietà di Volant Media UK, che comprende azionisti sauditi con legami con la famiglia reale.          Ad acuire la tensione c’è anche l’irritazione di Teheran sul fatto che Arabia Saudita e  Cina hanno affermato di aver concordato di “rafforzare la cooperazione congiunta per garantire la natura pacifica del programma nucleare iraniano”, invitando anche l’Iran a rispettare “i principi di buon vicinato e non ingerenza negli affari interni degli Stati”.

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