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Brasile: Lula, la macchina governativa a rischio collasso per colpa di Bolsonaro

Il Brasile si prepara a voltare pagina: dopo i 4 anni con Bolsonaro al potere, il primo gennaio segnerà il...

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Il Brasile si prepara a voltare pagina: dopo i 4 anni con Bolsonaro al potere, il primo gennaio segnerà il momento del ritorno di Lula nel ruolo di presidente del Paese, a seguito della sua vittoria nelle elezioni dello scorso ottobre.                                                                                                                                       Nelle ultime settimane, il presidente eletto ha ufficialmente avviato i lavori necessari al passaggio di consegne, con un team che si sta occupando di curare il processo legato alla transizione dal vecchio al nuovo esecutivo. E Lula, con alcune dichiarazioni, ha fatto capire che la situazione trovata dai suoi collaboratori è molto, molto più grave di quanto pensasse.  ”Non ho intenzione gridare allo scandalo – ha detto Lula, nelle dichiarazioni riprese dal Guardian –:  voglio soltanto che i cittadini brasiliani abbiano un’idea di quanto sarà difficile il nostro lavoro. Dopo un mandato di 4 anni, abbiamo trovato una macchina governativa fortemente deficitaria, con anche le attività più semplici che non venivano portate avanti…questo perché il presidente ha sempre preferito dire bugie nella sua nicchia piuttosto che governare il Paese”. Il rapporto redatto dal team messo assieme da Lula denuncia tracce di ”smantellamento dello Stato e disorganizzazione nelle politiche pubbliche”, che hanno portato effetti negativi in settori che influenzano la vita delle persone e la direzione stessa che il Brasile ha intrapreso. A pagarne le conseguenze sono aree essenziali come l’educazione, la sanità, il lavoro, la lotta a povertà e fame, oltre alle attività per proteggere l’ambiente. Geraldo Alckmin, vicepresidente eletto, ha definito ”particolarmente grave” la situazione legata all’educazione, con gravi ritardi nella preparazione dei libri di testo da fornire agli alunni in vista del prossimo anno e un comparto universitario ”vicino al crollo”. Dato il tragico stato sia del settore sanitario (dopo la disastrosa gestione della pandemia di Bolsonaro, che ha portato a tagli dei fondi fino al 50%) e di quello delle opere pubbliche (circa il 95% delle autostrade federali è sprovvista di una compagnia addetta alla manutenzione), a Lula e al suo team spetta un compito che sa più di impresa erculea che di mandato politico. E dal primo gennaio ci sarà da rimboccarsi le maniche, per ricostruire un Brasile uscito con le ossa rotte dalla gestione dell’ormai ex presidente.

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