ByteDance, la società cinese proprietaria della piattaforma TikTok, ha licenziato un gruppo di dipendenti colpevoli di aver rubato dati privati di due giornaliste, un ex reporter di BuzzFeed e una analista del Financial Times. Stando alle informazioni raccolte da Reuters, che ha visionato una mail interna, i dipendenti in questione avrebbero preso possesso di questi dati nell’ambito di una sorta di ”investigazione privata”, legata alla fuga di informazioni che riguardavano la compagnia cinese all’inizio del 2022. L’intento era quello di provare un legame fra le due giornalisti e altre persone che lavoravano invece in ByteDance, da cui i reporter avrebbero avuto le ”soffiate”, ottenendo IP e posizioni dei soggetti sorvegliati. I media hanno chiesto ulteriori informazioni a un portavoce di ByteDance, che ha confermato il licenziamento di tutte le persone coinvolte in questo scandalo, compresi due dipendenti localizzati in Cina e due negli Stati Uniti, oltre che un’ulteriore accelerata della compagnia nelle misure di sicurezza per proteggere i dati degli utenti. Un caso che sembra chiuso, ma che contestualmente potrebbe aggravare la posizione di TikTok, sotto la lente di ingrandimento delle autorità statunitensi, preoccupate per la gestione dei dati dei cittadini americani da parte della piattaforma cinese. L’amministrazione Biden si è mostrata fin da subito decisa nell’osteggiare il social network e la prossima settimana, il Congresso dovrebbe approvare una legge che impedirà a qualunque impiegato dell’esecutivo statunitense di usare o persino scaricare l’applicazione su uno dei dispositivi di lavoro, dopo che diversi governatori avevano già preso questa decisione per i loro collaboratori più stretti. Non si è fatta attendere la reazione da parte del Financial Times, che con un comunicato ha definito “inaccettabile” interferire con il lavoro dei giornalisti (annunciando ulteriori inchieste sulla questione), e di BuzzFeed, con la portavoce Lizzie Grams che ha dichiarato: ”Siamo profondamente turbati da questa notizia, si tratta di una vergognosa violazione della privacy e dei diritti di alcuni giornalisti che però può riguardare allo stesso modo gli utenti di TikTok”.
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