Il rapporto del Dipartimento del Commercio statunitense, reso noto oggi, ha mostrato che i prezzi sono aumentati del 5,5% a novembre rispetto all’anno precedente. Quindi si è registrato un calo rispetto a un aumento del 6,1% rivisto in ottobre e comunque e il più contenuto dall’ottobre dello scorso anno. L’inflazione core (dalla cui definizione sono esclusi prezzi cosiddetti volatili, come quelli dei generi alimentari ed energetici) è aumentata 4,7% rispetto all’anno precedente. Su base mensile, i prezzi sono aumentati dello 0,1% da ottobre a novembre dopo l’aumento dello 0,4% del mese precedente. I prezzi core sono saliti dello 0,2%. L’inflazione, che ha iniziato a salire un anno e mezzo fa quando l’economia si è ripresa dalla recessione del coronavirus del 2020. Comunque, il fenomeno resta ancora molto più alto della soglia del 2 per cento, obiettivo della Federal reserve, presieduta da Jerome Powell. Per contrastare l’aumento dei prezzi al consumo, la Fed dallo scorso marzo ha alzato sette volte il tasso di interesse di riferimento. Prezzi più alti e costi di prestito potrebbero mettere a dura prova i consumatori americani. La loro spesa è aumentata solo dello 0,1% da ottobre a novembre e non è aumentata affatto dopo l’adeguamento ai prezzi più alti. Il reddito al netto delle tasse degli americani, tuttavia, è aumentato dello 0,3% a novembre anche dopo aver tenuto conto dell’inflazione.