La sanità pubblica degli Stati Uniti si sta preparando ad affrontare, nelle prossime settimane, quella che gli esperti ritengono la probabile ondata di nuovi contagi di Covid-19 a seguito delle riunioni legate alle festività di fine anno. Anche perché, sostengono, si sta assistendo ad un progressivo abbandono delle misure di prevenzione sin qui seguite da gran parte della popolazione. I timori sono accresciuti anche dall’aumento dei casi di influenza e Rsv (acronimo inglese del virus respiratorio sinciziale) , che potrebbero mettere in difficoltà il sistema sanitario già sotto pressione. In proposito gli esperti ricordano come, dopo la celebrazione del Ringraziamento (quest’anno, il 24 novembre), si è registrato un picco di contagi riportati dai Centers for Disease Control and Prevention. I nuovi casi il 30 novembre erano attestati a 308.578, salendo a 470.963 nel rapporto del 7 dicembre. Nel rapporto settimanale dei Centri del 14 dicembre, il numero è sceso a 455.028, ma è salito a 487.367 nell’analisi del 21 dicembre. In aumento anche i ricoveri ospedalieri. Questo aumento si fa sentire in modi diversi negli Stati Uniti, come riportano i quotidiani locali. Ma i numeri di questi giorni sono molto più bassi rispetto al picco dell’inverno 2022 negli Stati Uniti – con oltre 5,6 milioni di nuovi casi segnalati la settimana del 19 gennaio -. Il 15 dicembre il presidente Joe Biden ha annunciato che la sua amministrazione stava riavviando un programma che invia test Covid-19 gratuiti alle famiglie tramite il servizio postale. Restano però allarmanti i dati raccolti dai Centers for Disease Control and Prevention: nonostante un possibile aumento stagionale, solo il 14,6% dei residenti negli Stati Uniti dai 5 anni in su ha ricevuto la dose di richiamo aggiornata, che si dice fornisca una maggiore protezione contro le varianti di omicron. Stando le statistiche della Johns Hopkins University, negli Stati Uniti ci sono stati quasi 1,1 milioni di morti per Covid-19 e 100 milioni di casi.
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