Gli americani, al netto dell’inflazione e del timore, correlato, di una possibile recessione, nelle festività di fine dicembre hanno continuato a spendere, anche se in percentuale minore rispetto al 2021. Quindi, dicono gli esperti, la spesa americana è rimasta resiliente nonostante un generalizzato aumento dei prezzi, dal cibo all’affitto. Secondo Mastercard SpendingPulse, che segue tutti i tipi di pagamenti, quindi contanti e carte di debito, durante queste festività le vendite hanno registrato un aumento del 7,6 per cento. Risultato rilevante, ma minore rispetto a quello dello scorso anno – + 8,5 per cento -. Per gli analisti, il picco registrato nelle vendite di fine 2021 è stato dovuto al fatto che gli americani hanno iniziato a spendere i soldi che avevano risparmiato durante la prima parte della pandemia. Comunque l’incremento del 7,6 per cento è superiore rispetto a quello che aveva previsto Mastercard SpendingPulse (+ 7,1 per cento). In ogni caso, l’elaborazione non tiene conto delle vendite di veicoli e dell’incidenza dell’inflazione, leggermente in calo, ma ancora alta. A spingere le spese, nelle settimane comprese tra il 1 novembre e il 24 dicembre, sono state quelle per ristoranti ed abbigliamento. Quest’ultimo segmento è aumentato del 4,4%, mentre i gioielli e l’elettronica sono diminuiti di circa il 5%. Enorme balzo in avanti sia per le vendite online (+10,6% ) che di persona (+ 6,8%). In controtendenza il dato della grande distribuzione, che ha registrato appena l’1 per cento di aumento rispetto al 2021.
La spesa dei consumatori rappresenta quasi il 70% dell’attività economica degli Stati Uniti, con una inflazione che, sebbene mostri confortanti segnali di rallentamento, dopo avere toccato il massimo degli ultimi 40 anni, continua a indebolire il potere d’acquisto dei consumatori. I prezzi sono aumentati del 7,1% a novembre rispetto a un anno fa, in calo rispetto al picco del 9,1% di giugno.