Le azioni Tesla, per le evidenti preoccupazioni degli investitori, hanno registrato ieri un vero e proprio crollo a Wall Street, dopo avere annunciato l’interruzione temporanea della produzione del suo grande stabilimento di Shanghai, da cui escono i veicoli elettrici destinati in gran parte al mercato cinese. Il titolo della società è sceso dell’11,4% chiudendo a 109,10 dollari, il livello più basso dall’agosto 2020. Ma, nelle negoziazioni dopo la chiusura dei mercati, le azioni hanno perso ulteriore terreno. Secondo la Reuters, Tesla sabato ha sospeso la produzione nel suo stabilimento di Shanghai dopo la scoperta che tra i lavoratori della fabbrica e tra i fornitori si erano avuti casi di Covid-19. La Cina è alle prese con un’ondata di contagi dopo la recente fine delle restrizioni. Le azioni della ”creatura” di Elon Musk sono crollate di quasi il 70% quest’anno, tagliando oltre 800 miliardi di dollari alla valutazione della società, che nutre preoccupazioni su come sarà il quadro della domanda nel 2023 che si ipotizza in calo. Ad accrescere il nervosismo degli azionisti (ma anche degli analisti di Wall Street) c’è anche la vicenda dell’acquisizione di Twitter da parte di Musk che, per accaparrarsi a ottobre la piattaforma social, ha sborsato 44 miliardi di dollari. Musk, peraltro, che la scorsa settimana ha rivelato di essere alla ricerca di un amministratore delegato per guidare la piattaforma di social media, ha liquidato miliardi di azioni Tesla dopo essersi impegnato all’inizio di quest’anno a non venderne. A segnalare le difficoltà della casa automobilistica c’è stato anche l’annuncio che Tesla, la scorsa settimana, la società ha raddoppiato lo sconto su due dei suoi modelli più venduti – la berlina Model 3 del 2023 e il SUV Model Y – a 7.500 dollari. Anche le azioni di altri produttori di veicoli elettrici sono crollate martedì, con i titoli di Rivian e Lucid Group che sono scese ciascuna di oltre il 7% a causa dei timori di un indebolimento della domanda in Cina.
