Le compagnie petrolifere e del gas canadesi prevedono di aumentare la spesa nel 2023, ma gli analisti ritengono che sarà ancora un altro anno di crescita modesta. Per l’industria energetica del Paese nordamericano, il 2022 è stato in definitiva l’anno del ritorno al segno positivo. Con la revoca delle restrizioni sanitarie in tutto il mondo, la guerra in Ucraina e l’impatto cumulativo di anni di investimenti insufficienti in petrolio e gas, i prezzi dell’energia hanno raggiunto livelli record nel 2022, che allo stesso tempo hanno consentito alle aziende canadesi di generare profitti record. La maggior parte di queste entrate, tuttavia, è andata a rimborsare il debito e premiare gli azionisti, quindi non è stata reindirizzata a grandi progetti di costruzione o infrastrutture. Anche se i prezzi delle materie prime dovessero rimanere elevati nel 2023, questa tendenza di investimenti minimi dovrebbe continuare. I produttori di petrolio sembrano quindi molto più ”disciplinati” finanziariamente negli ultimi anni, anche perché la minaccia di una recessione nel 2023 è uno dei fattori che fa esitare le aziende prima di intraprendere spese folli. Nella Provincia di Alberta, nei primi 10 mesi del 2022, la produzione di greggio è stata in media di 3,7 milioni di barili al giorno, un massimo storico superato a causa dell’aumento della domanda globale. Molte aziende energetiche canadesi sono state in grado di ripagare porzioni significative del loro debito nel 2022, il che significa che avranno più liquidità l’anno prossimo se i prezzi delle materie prime si manterranno intorno ai 75 dollari al barile. Inoltre, l’espansione dell’oleodotto Trans Mountain dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno, il che fornirà ulteriore capacità di trasporto alle compagnie petrolifere e aumenterà il potenziale di crescita delle esportazioni. Anche la Canadian Association of Petroleum Producers prevede che gli investimenti nel gas naturale e nel gas naturale liquefatto aumenteranno nel 2023.
