Nuovo lutto per il mondo del calcio: è morto Gianluca Vialli

Il mondo del calcio sembra non potere smettere più di piangere: a neanche un mese dalla tragica scomparsa di Sinisa Mihajlovic e pochi giorni dopo l’addio a Pelé, si è spento Gianluca Vialli.  L’ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea e della Nazionale italiana è morto all’età di 58 anni, a causa di un tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato nel 2018.                                            Le condizioni di Vialli si erano aggravate nel dicembre dello scorso anno, quando annunciò che avrebbe sospeso le sue attività di Capo Delegazione della Nazionale italiana per concentrarsi sulle sue cure. Purtroppo però non c’è stato nulla da fare, nonostante il ricovero in una clinica specializzata di Londra, città dove l’attaccante ha prima giocato con la maglia del Chelsea, per poi diventare allenatore dei Blues alla fine degli anni ’90 e dove si era stabilito con la famiglia.                                                                     Una perdita terribile per il calcio italiano, che dice addio a una delle figure più influenti degli ultimi 30 anni: da calciatore, Vialli è stato l’ultimo capitano della Juventus a sollevare una Coppa dei Campioni, dopo lo storico Scudetto vinto con la maglia della Sampdoria nel 1990, insieme al suo “gemello del gol”, Roberto Mancini.                                                                                                                                              Finite le carriere da giocatore e da allenatore, Vialli si era unito proprio al suo ex storico compagno offensivo, diventato CT della Nazionale, in qualità di Capo Delegazione dell’Italia. Insieme hanno vinto l’Europeo del 2021, coronando il sogno di sollevare un trofeo in Azzurro che gli era sfuggito da giocatori.  Innumerevoli i messaggi di cordoglio, a partire da quello del presidente della FIGC, Gabriele Gravina: “Sono profondamente addolorato ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.

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