Le notizie, quasi tranquillizzanti, che il governo cinese riferisce della situazione sanitaria del Paese, davanti ad una recrudescenza dei contagi da Covid-19, sembrano trovare una clamorosa smentita dalle immagini satellitari, riprese in diverse città, che mostrano l’affollamento nei crematori e nelle pompe funebri. Tra le immagini ci sono quelle di un’impresa di pompe funebri alla periferia di Pechino, che sembra aver costruito un parcheggio nuovo per consentire l’arrivo di molti mezzi per il trasporto di salme, oltre a file di veicoli in attesa fuori dalle pompe funebri a Kunming, Nanchino, Chengdu, Tangshan e Huzhou. La Cina si è recentemente allontanata dal suo rigoroso approccio zero-Covid, che aveva scatenato proteste sfociate anche in disordini di massa dopo più di due anni di stretti controlli sulla vita personale dei cittadini. Le immagini satellitari sembrano quindi confermare resoconti giornalistici e racconti pubblicati sui social riguardo al sovraffollamento nelle pompe funebri e nei crematori. Una circostanza apparentemente in netto contrasto con i dati ufficiali sull’andamento della pandemia forniti dalle autorità di Pechino. Secondo quanto riferito dalla Cnn, la gravità della situazione è confermata dalle difficoltà per gestire un alto numero di decessi, con il personale delle pompe funebri costretto a usare dei sacchi di plastica per custodire le salme, in attesa – che può durare anche molti giorni – di potere dare loro sepoltura. A destare perplessità è il fatto che il bilancio ufficiale delle vittime del Covid-19 in Cina da quando è stato deciso di le restrizioni rimane sorprendentemente basso, con solo 37 morti registrati dal 7 dicembre. La Cina, d’altra parte, elenca solo quei pazienti che sono deceduti per insufficienza respiratoria come morti di Covid, un criterio che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha criticato come “abbastanza ristretto”. “Continuiamo a chiedere alla Cina dati più rapidi, regolari e affidabili su ricoveri e decessi, nonché un sequenziamento virale più completo e in tempo reale”, ha dichiarato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus in una conferenza stampa a Ginevra la scorsa settimana. “L’OMS è preoccupata per il rischio per la vita in Cina e ha ribadito l’importanza della vaccinazione, comprese le dosi di richiamo, per proteggere da ospedalizzazione, malattie gravi e morte”, ha affermato.