Fed: Powell, aumento tassi doloroso, ma necessario

Nella sua prima apparizione pubblica del 2023, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha gelato le speranze di chi s’aspettava una timida apertura su una attenuazione delle politiche sin qui adottate – come l’aumento dei tassi di interesse –  per frenare l’inflazione, sottolineando poi l’importanza dell’indipendenza della banca centrale. Powell, che ha parlato nel corso di una tavola rotonda, ha detto che gli aumenti dei tassi che sono stati adottati nel 2022 non rendono certo popolare la Fed, ma, ha detto, sono  una misura necessaria, spiegando che ”la stabilità dei prezzi è il fondamento di un’economia sana e offre al pubblico benefici incommensurabili nel tempo. Ma ripristinare la stabilità dei prezzi quando l’inflazione è alta può richiedere misure che non sono popolari a breve termine, poiché alziamo i tassi di interesse per rallentare l’economia”. “L’assenza di un controllo politico diretto sulle nostre decisioni – ha detto ancora il presidente della Fed – ci consente di prendere queste misure necessarie senza considerare fattori politici a breve termine”. Powel ha anche evidenziato il cambiamento climatico come un ottimo esempio del motivo per cui i funzionari della Fed dovrebbero attenersi al loro lavoro e ”non allontanarvisi per perseguire benefici sociali percepiti che non sono strettamente collegati ai nostri obiettivi e alle nostre autorità statutarie”. La Fed non “farà le politiche climatiche”.  ”Oggi – ha detto ancora Powell – alcuni analisti si chiedono se incorporare nella supervisione bancaria i rischi percepiti associati al cambiamento climatico sia appropriato, saggio e coerente con i nostri attuali mandati. A mio avviso, la Fed ha responsabilità limitate, ma importanti, in merito ai rischi finanziari legati al clima. Queste responsabilità sono strettamente legate alle nostre responsabilità per la vigilanza bancaria. Il pubblico si aspetta ragionevolmente che le autorità di vigilanza richiedano che le banche comprendano e gestiscano adeguatamente i loro rischi materiali, compresi i rischi finanziari del cambiamento climatico”.

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