Usa: il calo dei prezzi dell’energia raffredda l’inflazione

La corsa dell’inflazione negli Stati Uniti conferma il suo rallentamento, per il calo sostanziale dei prezzi dell’energia, a cominciare da quello dei carburanti. Il Dipartimento del Lavoro ha reso noto oggi che l’inflazione è stata del 6,5% nei 12 mesi fino alla fine di dicembre, in calo rispetto al 7,1% di novembre. Si tratta dell’aumento più contenuto del 2022, segnando il sesto calo consecutivo.                                          Le autorità negli Stati Uniti hanno lottato per stabilizzare i prezzi, che sono decollati nel 2021 quando l’economia ha ripreso la sua marcia, dopo i forti rallentamenti causati dalle conseguenza della crisi pandemica, con le aziende che hanno affrontato carenze nelle forniture. I problemi sono diventati più gravi con la guerra in Ucraina, che ha colpito le forniture di cibo ed energia, portando l’inflazione al 9,1% a giugno, il tasso più alto in oltre quattro decenni. La Federal Reserve, per cercare di fermare il progredire dell’inflazione, lo scorso anno ha deciso una raffica di aumenti dei tassi di interesse. Una scelta che il presidente della Fed, Jerome Powell,  ha sostanzialmente confermato. Ora, però, gli investitori sperano che la conferma che l’inflazione, pur restando alta, sembra avere perso forza possa indurre la Fed a mitigare le sue politiche che, dice più d’un analista, potrebbero portare l’economia americana ad un passo dalla recessione.

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