NEWS > 13 Gennaio
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Covid: Oms vs Cina, sottostima pesantemente il numero dei morti

E’ un attacco diretto, durissimo e in qualche modo inusuale, quello che l’Organizzazione mondiale della sanità ha sferrato contro la...

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E’ un attacco diretto, durissimo e in qualche modo inusuale, quello che l’Organizzazione mondiale della sanità ha sferrato contro la Cina che accusa di stare “sottostimando pesantemente” il numero di decessi per COVID-19 mentre un’ondata di infezioni investe il Paese. La presa di posizione arriva quando il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie non pubblica un rapporto quotidiano su COVID-19 sul suo sito Web dall’8 gennaio, riferendo di soli  37 morti da quando la politica “zero COVID” è stata revocata il 7 dicembre per un totale di 5.272 morti dall’inizio della pandemia. L’Organizzazione mondiale della sanità ha affidato la sua critica a Michael Ryan, direttore esecutivo del programma per le emergenze sanitarie: ”L’Oms ritiene ancora che i decessi siano fortemente sottostimati dalla Cina, e questo è in relazione alle definizioni utilizzate ma anche alla necessità che i medici e coloro che segnalano nel sistema sanitario pubblico siano incoraggiati a segnalare questi casi e non scoraggiati”. Ryan, pur elogiando elogiato molte delle misure della Cina per ridurre l’espandersi dei contagi, inclusa la somministrazione di antivirali all’inizio del corso dell’infezione e l’ampliamento dei posti letto designati nelle unità di terapia intensiva, ha chiesto maggiore puntualità nelle segnalazioni e più attendibilità. “Stiamo lavorando sempre più a stretto contatto con i nostri colleghi in Cina per cercare di comprendere meglio le dinamiche di trasmissione, ma non disponiamo ancora di informazioni adeguate per effettuare una valutazione del rischio completa e completa”, ha affermato.                                                                                                Durante la maggior parte della pandemia, la Cina ha implementato misure molto severe, tra cui confinamenti diffusi, quarantene negli edifici governativi e test di massa nel tentativo di prevenire le epidemie. Di recente, comunque, Pechino ha allentato le restrizioni e riaperto i suoi confini, anche per le grandi proteste contro le limitazioni alla vita di tutti i giorni. L’OMS ha affermato di non aver rilevato una variante preoccupante in Cina, ma i casi sono saliti alle stelle.

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