L’annuncio che Reed Hastings si dimette da co-amministratore delegato di Netflix, che ha contribuito a fondare più di 25 anni fa, arriva nel momento in cui l’azienda ha registrato, alla fine dello scorso anno, un forte aumento del numero di abbonati, quando invece c’era il timore che, con la crisi globale, i servizi di streaming potessero essere in cima alle cose considerate superflue e quindi da tagliare. Invece Netflix, smentendo le previsioni quasi tutte pessimistiche, ha aggiunto più di sette milioni di nuovi abbonati, molti di più di quanto previsto dagli analisti.
L’abbandono di Hastings arriva quando Netflix si sta confrontando con grandi sfide, ma che è forte di 231 milioni di utenti/spettatori in tutto il mondo. Con l’uscita di scena di Hastings (uno dei pionieri nel settore dello streaming, che rimarrà comunque in seno all’azienda, come presidente esecutivo) la guida passa a Ted Sarandos e Greg Peters.
I ricavi di Netflix sono saliti a 7,9 miliardi di dollari nel quarto trimestre. Tuttavia, l’utile è stato inferiore in questo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e l’utile per l’intero anno è diminuito rispetto al 2021.
All’inizio del 2022, Netflix ha affrontato un periodo di difficoltà, confrontandosi con rivali come Amazon, HBO, Apple TV. Per affrontare queste sfide ha tagliato centinaia di posti di lavoro, ma è stata costretta anche ad aumentare i prezzi. Cosa che ha comportato la perdite di molti abbonati nella prima metà dell’anno. Alla fine dello scorso anno sono arrivate un’opzione più economica supportata dalla pubblicità in 12 Paesi (compresi gli Stati Uniti) e una nuova e più restrittiva politica nei confronti della condivisione delle password. Netflix ha dichiarato di essere “soddisfatta dei primi risultati” del servizio.
Le azioni Netflix, che erano diminuite di quasi il 38% del valore nello scorso anno, sono aumentate nelle contrattazioni fuori orario dopo l’annuncio dei risultati.
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