Israele: Netanyahu accetta il verdetto della Corte Suprema, via il Ministro dell’Interno

Con una mossa apparentemente sorprendente, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ”licenziato” il ministro dell’Interno e della Salute, Aryeh Deri, accettando la decisione della Corte Suprema che gli aveva intimato di allontanarlo dal governo. L’annuncio è stato dato da Netanyahu nel corso di una riunione di governo, dopo che la scorsa settimana la Corte Suprema israeliana aveva detto che Deri non poteva ricoprire il ruolo di ministro a causa di una condanna dell’anno scorso per reati fiscali. La decisione del primo ministro arriva in un momento molto delicato per Israele, in cui le opposizioni sono scese ripetutamente in piazza contro il progetto del governo che, se attuato, porterebbe ad un indebolimento della Corte Suprema, attribuendo maggiori poteri ai politici rispetto alla magistratura. I critici affermano che l’annunciata riforma capovolge il sistema di controlli ed equilibri del Paese e mette in pericolo i fondamenti democratici di Israele. Secondo una nota dell’ufficio del primo ministro,  Netanyahu ha detto a Deri che lo stava rimuovendo dal suo incarico con “il cuore pesante e un grande dolore”. “Questa sfortunata decisione ignora la volontà del popolo”, ha detto Netanyahu a Deri. “Ho intenzione di trovare un modo legale per farti continuare a contribuire allo Stato di Israele”. Deri ha detto che continuerà comunque a guidare il suo partito e ad aiutare il governo a portare avanti la sua agenda, compresa la riforma della Giustizia. Gli analisti prevedono che l’estromissione di Deri scuoterà anche la coalizione di governo, di cui fanno parte, oltre al Likud, la formazione di Netanyahu,  anche ultranazionalisti e ultraortodossi, tra cui lo Shas di Deri, che, in termini di consensi, è il terzo partito al governo. E’ probabile che forse già nell’arco di poco tempo il primo ministro sostituisca Deri con un esponente del suo partito, anche se alcuni deputati dello Shas hanno minacciato di uscire dal governo dopo la sentenza della Corte Suprema. Il governo di Netanyahu, il più di destra nella storia di Israele, ha fatto della revisione del sistema giudiziario un punto centrale della sua agenda, sostenendo che no squilibrio di potere ha dato ai magistrati troppa influenza sul processo legislativo e sulla governance.  Deri è stato condannato a tre anni di carcere per corruzione, frode e abuso di fiducia nel 2000 durante un periodo come ministro degli Interni negli anni ’90. Ha scontato 22 mesi di carcere, ma ha fatto un ritorno politico e ha ripreso le redini di Shas nel 2013.

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