Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, si è recato ieri in Giordania per incontrare il re Abdallah II per la prima volta in oltre quattro anni. Il viaggio a sorpresa, secondo la stampa israeliana, è stato fatto per rafforzare i legami con la Giordania, che si sono indeboliti da quando Netanyahu è entrato in carica alla guida di un governo di cui sono parte cruciale formazioni di estrema destra. I colloqui, riferiscono fonti ufficiali giordane, si sono incentrati sulla delicatissima questione dello status di un luogo sacro contestato nella Città Vecchia di Gerusalemme, sacro sia agli ebrei che ai musulmani. Sempre secondo le stesse fonti, Abdallah II ha esortato Israele a rispettare lo status quo nel sacro complesso, che i musulmani chiamano il Nobile Santuario e gli ebrei Monte del Tempio. Il complesso – il terzo sito più sacro dell’Islam – si trova su un vasto altopiano che ospita anche l’iconica cupola dorata della roccia. In base a un accordo in vigore decenni sotto la tutela della Giordania, agli ebrei e ai non musulmani è consentito visitare durante determinate ore, ma non possono pregare lì. Ma i nazionalisti religiosi ebrei, compresi i membri della nuova coalizione di governo israeliana, hanno visitato sempre più il sito e hanno chiesto uguali diritti di preghiera per gli ebrei lì, facendo infuriare palestinesi e musulmani in tutto il mondo. Nel corso dell’incontro il sovrano ha chiesto a Israele di “fermare i suoi atti di violenza” che stanno minando le speranze di un’eventuale soluzione pacifica al decennale conflitto israelo-palestinese, mentre il governo di Amman riafferma il suo sostegno a una soluzione a due Stati. La nuova coalizione israeliana ha promesso di espandere gli insediamenti ebraici nella Cisgiordania occupata e persino di annettere il territorio, rendendo impraticabile un futuro stato palestinese indipendente. Da parte sua, l’entourage di Netanyahu ha affermato che nel corso dell’incontro si è discusso di “questioni regionali” e sicurezza e cooperazione economica con la Giordania, un alleato chiave della regione.