IBM si accoda alla schiera di aziende tecnologiche che ricorrono a tagli del personale come misura necessaria per arginare i costi. Il gigante tecnologico statunitense ha annunciato che taglierà 3.900 posizioni, pari all’1,5% della sua forza lavoro globale. Secondo la comunicazione della società, i tagli sono correlati allo spin-off e alla vendita di due unità aziendali precedentemente annunciati. La mossa costerà, in questo trimestre, circa 300 milioni di dollari. Le unità interessate ai licenziamenti sono Kyndryl, un’azienda di servizi di infrastruttura IT che è stata ufficialmente separata da IBM a novembre, e l’attività di analisi sanitaria di IBM, che una società di investimento sta per acquisire. La notizia arriva mentre altre grandi aziende tecnologiche riducono la loro forza lavoro in tutto il mondo in risposta alle cupe prospettive economiche globali . La scorsa settimana, Alphabet e Microsoft hanno annunciato rispettivamente il licenziamento di 12.000 e 10.000 lavoratori, seguendo, in queste decisioni, i piani di riduzione del personale già decise da Amazon e Salesforce, con il gigante dell’e-commerce che da solo taglierà la sua forza lavoro di 18.000 dipendenti su scala globale. Un portavoce di IBM ha dichiarato che i tagli dell’azienda erano interamente correlati alla riorganizzazione delle due unità aziendali interessate, “non un’azione basata sulle prestazioni del 2022 o sulle aspettative del 2023”.
Ieri la società ha riportato utili contrastanti, con entrate leggermente superiori alle attese ma utile operativo e flusso di cassa libero inferiori alle previsioni. Le azioni IBM sono scese del 2% negli scambi fuori orario durante la notte.
