La crisi colpisce anche i giocattoli: Hasbro licenzia per risparmiare 300 milioni

Non sono solo le aziende del settore tecnologico a ricorrere ai licenziamenti per rimettere a posto i loro conti. E’ di queste ore l’annuncio che il produttore di giocattoli Hasbro – un gigante globale del divertimento – sta tagliando circa 1.000 posti di lavoro come parte delle mosse annunciate lo scorso anno per risparmiare fino a 300 milioni di dollari all’anno entro il 2025. La società statunitense, fondata quasi cento anni fa e che ha la sua sede principale  nel Rhode Island, ha tra i suoi prodotti di maggiore successo  Monopoly, Play-Doh e My Little Pony.                                                                                           In una nota Hasbro ha affermato che i licenziamenti ammontano al 15% della sua forza lavoro globale a tempo pieno. Contestualmente, Hasbro ha reso noto che Eric Nyman, presidente e chief operating officer, lascerà l’azienda.                                                                                                                                          Nel terzo trimestre dello scorso anno, Hasbro ha registrato un calo dei ricavi del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, troppo per non pensare a nuove politiche. Anche perché, per ammissione dello stesso amministratore delegato, Chris Cocks,  la divisione prodotti di consumo di Hasbro ha ottenuto scarsi risultati negli ultimi tre mesi del 2022 “sullo sfondo di un ambiente di consumo durante le vacanze impegnativo “. Dopo l’annuncio dell’imminente avvio dei licenziamenti, le sue azioni sono diminuite di circa il 7% nel trading esteso, portando le perdite, nell’anno, al 29 per cento del valore rispetto a  fine 2021.

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