NEWS > 27 Gennaio
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Usa: è emergenza occupazione, ristoranti a caccia di decine di migliaia di lavoratori

Il 2023 si è aperto, negli Stati Uniti, con un fenomeno che già lo scorso anno si era manifestato: la...

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Il 2023 si è aperto, negli Stati Uniti, con un fenomeno che già lo scorso anno si era manifestato: la carenza di manodopera nel settore della ristorazione. Ieri la catena di ristoranti Chipotle (che vuole in breve tempo raddoppiare i suoi ristoranti ne Paese, fino a raggiungere i settemila locali) ha detto che sta cercando di assumere 15.000 persone in Nord America per garantire che i suoi negozi siano riforniti prima della sua intensa stagione primaverile. Un problema che anche altre catene cercano di risolvere, non sempre riuscendovi: Taco Bell cerca più di 25.000 componenti della sua forza lavoro; Starbucks si ”accontenterebbe” di  10.000 baristi.                                                                                                          Secondo l’associazione di categoria, la National Restaurant Association, i ristoranti statunitensi hanno aggiunto posti di lavoro per 24 mesi consecutivi dall’apice della pandemia. Ma l’occupazione nei ristoranti è ancora inferiore del 3,6% rispetto a prima della pandemia, ovvero l’equivalente di 450.000 posti di lavoro. In un sondaggio, fatto nello scorso novembre, l’associazione ha rilevato che il 62% degli operatori di ristorazione ha dichiarato di non avere abbastanza dipendenti per soddisfare la domanda dei clienti. L’87% degli operatori ha affermato che assumerà altri dipendenti nel prossimo anno se troveranno candidati qualificati, ma il 79% ha affermato di avere già opportunità di lavoro difficili da colmare. Per ovviare alla carenza, i ristoranti stanno aumentando gli stipendi e aggiungendo benefici, ma non si aspettano ancora che la forza lavoro del settore della ristorazione torni ai livelli pre-pandemia quest’anno. II settore paga il fatto che molti di quelli che, prima della pandemia, lavoravano nella ristorazione trovata una occupazione diversa,  finita l’emergenza, non sono più tornate. Ma neanche le paghe più alte invogliano a entrare nel settore della ristorazione che oggi non attira più giovani. Tanto che l’età media di coloro che lavorano in ristoranti è di 50/60 anni.

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