La caccia alle balene provoca reazioni contrarie un po’ in tutto il mondo. Ma in alcuni Paesi, vuoi anche per cultura ultracentenaria, è parte dell’economia e, come accade in questo caso, può essere sostenuta da iniziative commerciali che lasciano interdetti. Come il fatto che un operatore giapponese, impegnato nella caccia alle balene, dopo aver lottato per anni per promuovere i suoi controversi prodotti, ha avuto quella che per lui è una idea geniale, partendo dal vecchio concetto della montagna e di Maometto: ha installato dei distributori automatici di carne di balena che spera incrementeranno le vendite. Li sta sperimentando a Yokohama, dove ha realizzato un punto vendita, il Kujira Store (dove kujira è il nome della balena in giapponese), che non ha personale. Sono state installate tre macchine che distribuiscono sashimi, bacon, pelle e bistecca, tutti rigorosamente a base d balena. Dai distributori si può anche acquistare carne di balena in scatola a prezzi che vanno da mille a tremila yen (cioè da 7,70 a 23 dollari). Non è un’idea assolutamente originale (altri due punti vendita di carne di balena si trovano a Tokyo), comunque riaccenderà le polemiche sulla caccia alle balene, ma per il rivenditore le vendite stanno andando bene, a conferma della bontà dell’iniziativa. Le proteste contro la caccia alle balene si sono placate da quando il Giappone, tre anni fa, ha interrotto la tanto criticata caccia di ricerca nell’Antartide e ha ripreso quella commerciale al largo delle coste giapponesi. Per i difensori di balene e delfini il problema non sono i distributori automatici in sé, ma ciò che possono determinare, ha detto l’attivista Nanami Kurasawa, facendo riferimento alla circostanza che le società ”baleniere” stanno chiedendo di potere allargare la caccia al di fuori delle acque assegnate. L’idea è quella di aprire distributori automatici vicino ai supermercati, dove solitamente la carne di balena non è disponibile, per coltivare la domanda, passaggio cruciale per la sopravvivenza dell’industria. Le principali catene di supermercati sono rimaste in gran parte lontane dalla carne di balena per evitare le proteste dei gruppi anti-caccia alle balene, e sembrano rimanere caute anche se le azioni di protesta da parte degli attivisti sono diminuite negli ultimi anni. Il Giappone ha ripreso la caccia commerciale alle balene nel luglio 2019 dopo essersi ritirato dalla Commissione baleniera internazionale, ponendo fine a 30 anni di quella che chiamava caccia alla balena di ricerca, che era stata criticata dagli ambientalisti come copertura per la caccia commerciale vietata dall’IWC nel 1988.