NEWS > 28 Gennaio
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Israele: sale la tensione dopo la strage alla sinagoga a Gerusalemme

E’ di sette morti e una decina di feriti il bilancio dell’attentato di ieri, nel quartiere Neve Yaakov di Gerusalemme,...

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E’ di sette morti e una decina di feriti il bilancio dell’attentato di ieri, nel quartiere Neve Yaakov di Gerusalemme, dove un uomo ha sparato contro un gruppo di persone che stavano uscendo dalla sinagoga dopo i riti per l’inizio dello Shabbat. L’attentato è stata la ”risposta” palestinese all’irruzione dei soldati israeliani nel campo di Jenin, conclusosi con la morte di nove persone. L’aggressore, che è stato ucciso dalle forze di sicurezza, era un palestinese di 21 anni, che viveva a Gerusalemme Est e che avrebbe agito da solo. Pare che sia arrivato, davanti alla sinagoga, a bordo di una autovettura di colore bianco, dalla quale è sceso e, vedendo i fedeli uscire dalla sinagoga, ha cominciato a sparare.   Parlando sulla scena, il commissario di polizia israeliano Kobi Shabtai lo ha definito “uno dei peggiori attacchi che abbiamo incontrato negli ultimi anni”.
Le squadre di investigazioni forensi hanno già cominciato i rilievi sull’auto dell’attentatore. I gruppi militanti palestinesi hanno elogiato l’attacco, ma non hanno detto che uno dei loro membri fosse responsabile L’attacco è stato celebrato dai palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza con manifestazioni e distribuzione di dolciumi.                                                                                                       Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è recato sul luogo della strage. Lo stesso ha fatto il controverso ministro della Sicurezza, Itamar Ben-Gvir, leader di un partito di estrema destra.                Immediate le reazioni internazionali all’accaduto. ”Attaccare i fedeli in una sinagoga durante il Giorno della Memoria e durante lo Shabbat è orribile. Siamo dalla parte dei nostri amici israeliani”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato: “Gli Stati Uniti condannano con la massima fermezza l’orribile attacco terroristico”, mentre lo stesso presidente Joe Biden ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e ha offerto tutti i “mezzi di sostegno appropriati”, ha affermato la Casa Bianca. Il Governo italiano in un tweet,  ”condanna con forza il vile attentato terroristico a Gerusalemme ed esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza allo Stato d’Israele e a tutto il suo popolo.”
Per l’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, Tom Nides,  la sparatoria è un “orribile atto di violenza” nella Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto: ”Sono scioccato e disgustato da questo atroce attacco terroristico contro persone innocenti, compresi i bambini”, ha twittato. Lo stesso segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è “profondamente preoccupato per l’attuale escalation di violenza in Israele e nei territori palestinesi occupati”, secondo quanto ha riferito un portavoce.  L’attentato è arrivato ad un giorno di distanza dalla morte di nove palestinesi rimasti uccisi quando i militari israeliani hanno preso d’assalto il campo profughi di Jenin in Cisgiordania. Secondo l’esercito di Israele, i soldati stavano cercando una ”persona di interesse” quando sono scoppiati gli scontri con i palestinesi nel campo. Il ministero della Sanità palestinese ha affermato che tra le vittime ci sono donne anziane. 

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