I mercati azionari europei hanno cominciato la settimana all’insegna dello stesso nervosismo che ha caratterizzato, alla chiusura delle contrattazioni, quelli asiatici e dell’Australia. Un nervosismo che sembra giustificato dall’attesa delle decisioni della Federal Reserve che, con la sua politica di continui rialzi dei tassi di interesse, attuata lo scorso anno, ha rallentato la corsa dell’inflazione, facendo però temere le sue scelte possano spingere l’economia statunitense in recessione. Per mercoledì è atteso l’annuncio di un nuovo innalzamento dei tassi di interesse primario, anche se è probabile che sia di 0,25 punti percentuali, rispetto agli 0,50 o addirittura agli 0,75 dello scorso anno. Oggi le notizie che arrivano dalle borse europee sono contrastate: il DAX tedesco ha perso lo 0,2% a 15.118,74; il CAC 40 di Parigi è sceso dello 0,3% a 7.076,89.; il FTSE britannico è arretrato dello 0,2% a 7.752,14. La borsa di Milano sta perdendo lo 0,26 %, a 25.367, 59. In Asia, la prima giornata di contrattazioni, dopo la settimana di pausa per il capodanno lunare, l’indice Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,1% a 3.269,32, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha perso il 2,7% a 22.069,73 a causa di forti vendite di azioni tecnologiche. Il benchmark di Taiwan è stato aumentato del 3,8% dai guadagni di TSMC, il più grande produttore mondiale di chip per computer, che è balzato dell’8%. Il Nikkei 225 di Tokyo è salito dello 0,2% a 27.433,40. Il Kospi della Corea del Sud ha perso l’1,3% a 2.450,65 e l’S &P/ASX 200 di Sydney ha perso lo 0,2% a 7.481,70. Il Sensex indiano è sceso dello 0,4% e il SET di Bangkok è sceso di meno dello 0,1%.
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