Un attentatore suicida si è fatto saltare in aria in una moschea dalla città pachistana di Peshawar, provocando (ma il bilancio, fornito da un funzionario locale della Polizia, è assolutamente provvisorio) la morte di 31 persone e il ferimento di altre 125. Le operazioni di soccorso sono ora in corso all’interno della moschea, che si trova all’interno di un complesso di polizia della città ed è frequentata principalmente dalle forze dell’ordine. Al momento non è giunta alcun a rivendicazione dell’attentato, messo a segno mentre si stavano tenendo le preghiere pomeridiane. L’ipotesi che si sia trattato di un ”probabile attacco suicida” è stata riferita dal capo della polizia di Peshawar, Mohammad Aijaz Khan, e confermata dal primo ministro, Shehbaz Sharif che, in una dichiarazione, ha detto che ”La brutale uccisione di musulmani che si prosternano davanti ad Allah è contro gli insegnamenti del Corano. Prendere di mira la Casa di Allah è la prova che gli aggressori non hanno nulla a che fare con l’Islam”. Per il primo ministro ”i terroristi vogliono creare paura prendendo di mira coloro che svolgono il dovere di difendere il Pakistan”. Sharif ha proseguito affermando che “l’intera nazione e le istituzioni sono unite per porre fine al terrorismo” e che è in atto una “strategia globale” per ripristinare la legge e l’ordine nella provincia di Pashawar.
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