Il presidente del Perù, Dina Boluarte, con il Paese nel caos dopo la destituzione di Pedro Castillo, ha fatto due annunci per cercare di placare le proteste che l’hanno come principale bersaglio: indire, entro quest’anno, le elezioni politiche generali e cambiare la Costituzione approvata nel 1993. Forse già nella giornata di oggi Parlamento potrebbe decidere di anticipare le elezioni: “Membri del Congresso – ha detto il presidente, rivolgendosi ai parlamentari -, dovete capire la vostra responsabilità storica. Domani (oggi per chi legge, ndr) abbiamo l’opportunità di guadagnarci la fiducia del Paese, soddisfacendo questa richiesta tanto attesa dal popolo peruviano. Diciamo a tutto il Perù, con la massima responsabilità: ce ne andiamo tutti”. Il presidente ha anche sottolineato che se la Camera dovesse ignorare la sua richiesta, potrebbe presentare immediatamente una proposta a nome dell’Esecutivo. ”Questa proposta normativa risponde all’urgente necessità di migliorare i livelli di legittimità democratica della rappresentanza politica del Paese. Situazione che consentirà alla popolazione di incanalare istituzionalmente, e non attraverso la violenza, le proprie principali rivendicazioni nell’agenda politica nazionale”, ha affermato Dina Boluarte. Per potere fare svolgere le elezioni ottobre, bisognerebbe accorciare il mandato presidenziale, così come quello dei deputati e dei rappresentanti del parlamento andino. “Il primo turno dovrebbe essere la seconda domenica di ottobre e il secondo, a dicembre”, ha aggiunto. L’annuncio è arrivato mentre è giunta la notizia della morte di un altro manifestante durante scontri con la polizia nella capitale Lima. Si tratta della 58/ma vittima dall’inizio dello scorso dicembre delle proteste popolari. L’annuncio di riforma totale della Costituzione del 1993, promulgata durante il governo di Alberto Fujimori, è giunto a sorpresa. L’obiettivo dell’iniziativa, secondo Boluarte, “è quello di chiudere definitivamente il dibattito sulla riforma della Costituzione. Un argomento che viene utilizzato stabilmente da alcune forze politiche per minare qualsiasi soluzione democratica alla situazione attuale”. Il presidente ha detto che l’incarico sarà affidato alla Commissione Costituzioni del prossimo Congresso. “Questo disegno di legge si adatta perfettamente alle aspettative di un altro settore del Congresso che vuole anche fare riforme politiche attraverso un’Assemblea costituente. Non ci sarebbero più pretesti perché ciò avvenga nel 2023″, ha affermato. L’iniziativa, ha detto, sarà sottoposta a referendum e “tutte le istituzioni potranno presentare il proprio contributo al disegno di questa riforma”.