Al tribunale della gente non interessano le sentenze della giustizia, quella dei giudici. Se uno ”sembra” colpevole, lo è, senza nessun tentennamento. Lo sta imparando sulla sua pelle Manolo Portanova, di professione calciatore che un tribunale vero, a dispetto delle sue professioni di innocenza, ha condannato a sei anni di reclusione per l’infamante accusa di avere violentato, con altri, una ragazza. Una sentenza di primo grado, quindi non definitiva, ma per la gente basta ed avanza. Lui fino a ieri era un calciatore del Genoa, dopo un passato nelle squadre giovanili della Juventus. ”Fino a ieri” perché la squadra genovese l’ha ceduto in prestito al Bari, (serie B), forse ritenendo che per il ragazzo la condanna fosse una macchia che i tifosi del Grifone non avrebbero dimenticato. Anche perché, dal giorno della condanna, emessa il 6 dicembre, Portanova non è più sceso in campo. Detto fatto: Portanova viene spedito a Bari dove dovrebbe giocare fino alla conclusione del campionato, sperando che le acque a Genova si calmino. Mossa strategica, ma che non ha tenuto conto che gli appassionati di calcio che amano ”La Bari” hanno un cuore che non può battere per chi è stato giudicato e condannato per un reato così grave. Portanova, da professionista, ha continuato ad allenarsi, ben sapendo che non avrebbe giocato, anche se su di lui pendeva lo spettro di una condanna sportiva (per mancato rispetto dei principi di correttezza) , che non è stata ”perfezionata”. Ma, non appena ha cominciato a girare la voce che Portanova potesse arrivare in casa biancorossa, è scoppiata la rivolta dei tifosi baresi, come al solito sui social. Ora tutta la vicenda ha catapultato Manolo Portanova nel limbo perché, se non può restare a Genova (con il rischio di venire contestato ad ogni tocco di palla, se mai si decidesse di farlo giocare), per come si sono messe le cose non può nemmeno arrivare a Bari, dove lo aspetterebbero, sportivamente parlando, in un clima di guerra. Di soluzioni al momento non sembrano essercene, a meno che le ultime ore di mercato (che si chiude stasera) non diano al ragazzo un’altra chance, magari all’estero. Fatto sta che la presunzione di innocenza sino alla sentenza definitiva per Manolo Portanova (che non ha nemmeno 23 anni) non sembra valere. Forse l’uomo potrà avere un’altra possibilità che al giocatore oggi sembra preclusa.
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